lunedì 19 luglio 2021

LE CITTÀ INVISIBILI ISIDORA Italo Calvino

 


LE CITTÀ INVISIBILI 

Italo Calvino

ISIDORA 


Le "Città invisibili" è una delle opere più enigmatiche di Calvino. Protagonisti sono Kublai Kan, imperatore dei Tartari, e Marco Polo, che gli racconta città del suo impero che lui non vedrà mai e che, d’altro canto, nemmeno esistono come luoghi geografici. Le città diventano allegorie e simboli di tante cose, dai sogni ai ricordi, passando per il desiderio e i segni e mille altre cose. È un viaggio in luoghi figurati, in luoghi interiori.

Isidora è la seconda città che Marco Polo racconta a Kublai Kan. È una città sul cui nome già ci sarebbe molto da dire. Infatti i nomi, in Calvino come in molti altri autori, non sono mai casuali. Letteralmente ‘Isidora’ significa ‘dono di Iside’. Secondo il mito, questa divinità egizia riassemblò le parti del corpo di Osiride riportandolo in vita. Allo stesso modo questo ‘riportare alla vita’ lo ritroviamo nell’etimologia del verbo ‘ricordare’. Ricordare deriva dal latino RE, all’indietro nel senso di ritorno, e CORDARE, da COR, cordis, ovvero cuore. Il ricordare è perciò l’atto di riportare indietro dal cuore, un tempo considerato luogo della memoria. 


LE CITTÀ INVISIBILI 

[...] Le città e la memoria. 2.

All'uomo che cavalcava lungamente per terreni selvatici viene desiderio d'una città. Finalmente giunge a Isidora, città dove i palazzi hanno scale a chiocciola incrostate di chiocciole marine, dove si fabbricano a regola d'arte cannocchiali e violini, dove quando il forestiero è incerto tra due donne ne incontra sempre una terza, dove le lotte dei galli degenerano in risse sanguinose tra gli scommettitori. A tutte queste cose egli pensava quando desiderava una città. Isidora è dunque la città dei suoi sogni: con una differenza. La città sognata conteneva lui giovane; a Isidora arriva in tarda età. Nella piazza c'è il muretto dei vecchi che guardano passare la gioventù; lui è seduto in fila con loro. I desideri sono già ricordi.[...]