QUALE REALTÀ?
Estratto da "INTRODUZIONE ALLA VERITÀ" Franca D'Agostini
Nel suo libro Introduzione alla verità (Bollati Boringhieri, Torino 2011) FRANCA D'AGOSTINI invita i filosofi contemporanei a tornare a pronunciarsi sulla realtà, perché la rinuncia a farlo non è stata la scomparsa della metafisica, bensì “la persistenza ostinata e implicita di una sua versione antica, settecentesca. “È chiaro che non ci intendiamo: usiamo ‘fatto’ in modi diversi. Più precisamente: io uso ‘fatto’ in modo mobile e leggero, per riferirmi a una qualsiasi occorrenza, evento, o azione e situazione. Nietzsche usa ‘fatto’ in modo molto pesante, presumibilmente per riferirsi a fattualità dure, nude e crude. Ma attenzione: io non ho preso nessuna decisione riguardo a come sono fatti i fatti: potrebbero essere interpretazioni o sciami di microparticelle, oggetti del senso comune o astrazioni. Invece si direbbe che Nietzsche abbia già preso questa decisione (se no non direbbe che ‘non esistono’) Visibilmente, Nietzsche usa qui una metafisica (una concezione della realtà) molto restrittiva, ed è nella luce di questa metafisica che preferisce i fatti-interpretazioni ai fatti-fatti. [...] occorre una metafisica per sbarazzarsi della metafisica [...] la ‘rinuncia’ alla metafisica è in verità l’adesione a una metafisica dogmatica, non problematizzata. E più propriamente [...] questa metafisica non problematizzata è [...] un kantismo interpretato in senso iperempirista, con relativo svilimento del realismo, e potenziale deriva costruzionista”.