Quell'antico e tenace vizietto di stereotipare il proprio interlocutore
Filippo Piperno
È uno dei post di un dialogo social tra Paolo Mossetti e Guido Vitiello sulla ristoratrice napoletana divenuta l’eroina dei pro pal italiani. (trovate qui l’intero scambio)
Mossetti, al di là delle sue opinioni che m’interessano il giusto, in ogni virgola che scrive disvela lo snobismo del proprio suprematismo morale. E’ una delle tante reliquie ideologiche novecentesche, di quel novecento che per qualcuno non passa mai, questa presunzione di superiorità morale. Un’attitudine dello spirito più che dell’intelletto da cui sembra impossibile guarire.
Sono le parole scelte che rivelano lo snobismo “one up” a cui Mossetti non riesce mai a sottrarsi. Nel denunciare il “linciaggio” di una ristoratrice – e qui non entro nel merito – si rivolge al suo interlocutore definendolo un “benestante sdegnoso” che se la prende con una ristoratrice “working class”.
Dubitando che Mossetti conosca l’esatta entità dei patrimoni di Vitiello e della ristoratrice, è evidente che ci troviamo al cospetto di un classico artifizio retorico puramente demagogico: delegittimare e degradare i contenuti del proprio interlocutore perché già viziati da uno status “oggettivo” (in questo caso di censo) è un modo vile di minare qualsiasi confronto sulle idee.
Sembra non bastare mai dire semplicemente “avete torto”. Bisogna sempre aggiungere “avete torto perché il vostro status vi condanna a stare dalla parte del torto”. E fine di ogni discussione passata, presente e futura.
Mi colpisce a tal punto questa abitudine, che la lunga agonia dell’ideologie non sembra aver scalfito, da far passare in second’ordine il fatto che chi la pratica è stato più o meno sempre e tenacemente dalla parte sbagliata della storia.
E, a dirla tutta, non mi abbandona mai il sospetto che la sovrapposizione tra il pregiudizio antiebraico (gli ebrei sono ricchi, sono potenti, si aiutano tra di loro ecc.) e l’odio furibondo per Israele – ma qui non mi riferisco a Mossetti – sia ispirato dai medesimi meccanismi.