lunedì 6 marzo 2017




GIORNALISMO
"...Quell’orribile piacere cupo e solitario, gustato senza testimoni..."
Non solo assistiamo a carenze della politica. Possiamo sostenere che il giornalismo sia messo anche peggio? Ogni giorno siamo inondati, in una gara perversa tra giornali e tv, da mistificazioni, notizie date in modo parziale per distorcerne il significato, strumentalizzazioni conseguenti ecc. È pratica diffusa il dossieraggio e la delegittimazione della persona, per portare il lettore a disprezzarla e odiarla.
Ai tempi di Balzac era diverso?. Non sembra proprio.
Estratto da Honoré de Balzac. “Illusioni perdute.” Garzanti.
"...Quell’orribile piacere cupo e solitario, gustato senza testimoni..."
“Assaporò in quella mattinata uno dei piaceri segreti più vivi dei giornalisti, quello di affinare l’epigramma, di arrotare la lama fredda che trova il suo fodero nel cuore della vittima, e di scolpire il manico per i lettori. Il pubblico ammira il lavoro brillante del manico, non vi vede alcuna malizia, ignora che l’acciaio della spiritosaggine, avvelenato dalla vendetta, sguazza nell’amor proprio sapientemente frugato, ferito da mille colpi.
Quell’orribile piacere cupo e solitario, gustato senza testimoni, è come un duello con un assente, ucciso a distanza con la punta della penna, come se il giornalista possedesse il potere fantastico accordato ai desideri di coloro che, nei racconti arabi, possiedono un talismano. L’epigramma è lo spirito dell’odio, dell’odio che è l’erede di tutte le malvagie passioni dell’uomo, così come l’amore polarizza tutte le sue buone qualità. Perciò non c’è uomo che non sia spiritoso quando si vendica, per la ragione che non ve n’è uno al quale l’amore non dia delle gioie.”