RICORDI : Pane e pancetta
di Piero Carnini
Il primo giorno di scuola credo si ricordi per le emozioni dovute agli incontri con tanti ragazzini come te; per il primo appello e la difficoltà di presentarti; per il sorriso della maestra e la furtiva curiosa sbirciata ai cartelloni dove, sotto la figura della bandiera è scritta una lettera (probabilmente una bi)...
Lo ricordo anch'io, per la prima blusa nera e la cartella entrambe di seconda mano. Dentro due quaderni uno a quadretti e l'altro a righe; un sussidiario (allora si chiamava così quel librone che si usava per italiano, storia, geografia).
Ci saranno state di sicuro le figurine della raccolta Panini che sarebbero servite per i primi baratti e interminabili partite contro il muro della scuola. Erano di cartone duro e si prestavano per quell'esercizio che metteva alla prova la capacità di farle volare lontano per finire sopra quella del tuo avversario. Niente biglie, quel giorno, per evitare il tintinnio e i primi rimproveri: negli anni ho recuperato con gli interessi.
Di alcuni aspetti, confesso, non ne ho ricordo se non il nome della maestra, Dina... del primo vicino di banco, Nicolino... del numero dei compagni di classe, 45...
Ho invece nitido e indimenticabile un momento di quel giorno. A mezzogiorno, trovai la porta di casa chiusa. La mamma era nei campi e in quelle occasioni lasciava la chiave nascosta sotto il pezzotto che copriva il baule contenente il grano in attesa di essere portato al mulino. Con grande sorpresa, vicino alla chiave, trovai un panino con la pancetta.
di Piero Carnini
Il primo giorno di scuola credo si ricordi per le emozioni dovute agli incontri con tanti ragazzini come te; per il primo appello e la difficoltà di presentarti; per il sorriso della maestra e la furtiva curiosa sbirciata ai cartelloni dove, sotto la figura della bandiera è scritta una lettera (probabilmente una bi)...
Lo ricordo anch'io, per la prima blusa nera e la cartella entrambe di seconda mano. Dentro due quaderni uno a quadretti e l'altro a righe; un sussidiario (allora si chiamava così quel librone che si usava per italiano, storia, geografia).
Ci saranno state di sicuro le figurine della raccolta Panini che sarebbero servite per i primi baratti e interminabili partite contro il muro della scuola. Erano di cartone duro e si prestavano per quell'esercizio che metteva alla prova la capacità di farle volare lontano per finire sopra quella del tuo avversario. Niente biglie, quel giorno, per evitare il tintinnio e i primi rimproveri: negli anni ho recuperato con gli interessi.
Di alcuni aspetti, confesso, non ne ho ricordo se non il nome della maestra, Dina... del primo vicino di banco, Nicolino... del numero dei compagni di classe, 45...
Ho invece nitido e indimenticabile un momento di quel giorno. A mezzogiorno, trovai la porta di casa chiusa. La mamma era nei campi e in quelle occasioni lasciava la chiave nascosta sotto il pezzotto che copriva il baule contenente il grano in attesa di essere portato al mulino. Con grande sorpresa, vicino alla chiave, trovai un panino con la pancetta.
Il 3 ottobre, primo giorno di scuola, coincideva con il mio compleanno.
Quel panino per me era tutto. Niente torta; niente abbraccio e domande della mamma.Niente di tutto ciò. Un panino con la pancetta che non sono riuscito a dimenticare.