RICORDI. La polentata.
Era il 1958. Frequentavo la scuola elementare a Via Zanardelli a Roma. La nonna mi accompagnava e alle 12:30, all'uscita, passavamo per Piazza Navona dove giocavo in attesa che si facessero le 14:00, ora in cui si pranzava. I miei genitori gestivano una attivita' a Campo Marzio e rincasavano per pranzo. Ricordo con gioia un giorno della settimana in cui veniva servita la polenta. Era un rito. In famiglia si viveva con i nonni e una giovane zia che aiutava la nonna in casa. Eravamo in sei. In sala la tavola era sempre apparecchiata con cura. L'acqua frizzante veniva fatta al momento aggiungendo due cartine di "Idrolitina". Nel giorno della polenta al centro del grande tavolo veniva posizionato un grande tagliere di legno. Sopra questo si versava la polenta, un paio d'ore prima di iniziare il pranzo. Quando arrivavano mamma e papa', la nonna e la zia portavano in tavola altri contenitori con mestoli. Papa' o nonno con un filo tagliavano la polenta a fette che venivano distribuite nei piatti. Dai contenitori si prendeva lo spezzatino con il sugo oppure la trippa o un misto di verdure da mettere sopra le fette di polenta. Per finire una bella cucchiaiata di parmigiano per chi lo gradiva.
Mentre si gustava questa prelibatezza si conversava. Ognuno raccontava la propria mattinata. La TV l'avevamo ma...e'era un solo canale in b/n ed era rigorosamente spenta. Questo, per me, e' il "profumo della famiglia.