RICORDI.Il caffè
di Gianni Di Bolina Corrias
Oggi è una bellissima giornata e non voglio parlarvi di cose frivole o sgradevoli al palato...Oggi vi voglio parlare del caffè...bella forza direte voli a chi non piace il caffè ??? Ma io non vi voglio parlare del caffè attuale..in cialde ... liofilizzato o ancora peggio di quella brodaglia aziendale che sfornano le machinette caricate a cecci abbrustoliti...NO ! io vi voglio parlare di quel caffè della mia infanzia ... di quel caffè ritualizzato e atteso ...Ritualizzato si... perchè con mia madre tutto era ritualizzato quasi fosse una funzione religiosa... così come i vestiti dovevano essere acquistati da "Castangia" in via Bayle e la colazione una volta arrivati a -cagliari doveva essere con le "paste di latte" da "Clavoth" in Piazza Yenne così il caffè doveva essere acquistato in una bottega di via Sardegna " la casa del caffè" mi sembra si chiamasse.Crudo e verde...Da lì col prezioso fagotto si ritornava a casa dove si procedeva alla tostatura del tanto che serviva per la degustazione di prova...La tostatura si faceva con uno strumento " su turradori" formato da un cilinfro di lamiera munito di un portellino scorrevole che attraversato da un asse di ferro che veniva, una volta pieno del necessario quantitativo di caffè, fatto ruotare, con pazienza e dedizione su un fuoco speciale...acceso dentro il caminetto ...Speciale perchè non doveva essere prodotto da legno rsinoso che avrebbe ( diceva) alterato il profumo del caffè...La bravura consisteva nel tostare i grani senza farli bruciare... Dopodichè si macinava,... a mano con un vecchio macinino di lamiera con attorno figure che ricordavano la funzione e il percorso del chicco negro...Si doveva regolare lo spessore della polvere e anche li valutare la sua corrispondenza alla necessità... intanto si metteva a bollire l'acqua nella caffettiera di ferro smaltato celeste, bella panciuta e ornata anch'essa di fiorellini, perchè le "napoletane" nonerano ancora arrivate a casa nostra . si versava religiosamente il caffè macinato e si aspettava ..- che il miracolo si compisse ...intanto l'effluvio del caffè si era sparso in giro e piano piano arrivavano le amiche di mia madre attirate come api dal suo profumo...A me niente ...ero troppo piccolo per un caffè,... a me allora bastava solo il trambusto del viaggio a rendermi felice.