PASSIONE, AMORE.
Estratto da “La Provincia Dell'uomo.”
Elias Canetti
ADELPHI EDIZIONI,1993.
[...] Una passione può essere indicibilmente bella quando torna a nascere cieca, avventata, dalla domesticazione, dall’ordine e dalla consapevolezza. Si salva proprio perché minaccia distruzione. Chi vive senza passione non vive; chi la padroneggia sempre, vive a metà; chi in essa va in rovina, ha per lo meno vissuto; chi la ricorda ha futuro, e chi l’ha bandita non ha altro che passato.[...]
[...] Se l’inferno dei sentimenti avesse per lo meno un suo ordine; se punizioni e luoghi fossero per lo meno stabiliti, se si fosse certi che una certa cosa conduce a una certa altra, che una cosa si fonda su un’altra; ma nell’inferno dei sentimenti tutto è impreciso: è un inferno che non ha confini, i suoi sentieri sono illusori, tutto è in mutamento incessante, in ogni dimensione, e tuttavia non è un caos; è un inferno pieno di immagini, dove ne vengono consegnate sempre di nuove, senza che le vecchie ne siano mai dimesse.[...]
[...] Il vero Don Chisciotte, un insuperabile pazzo, sarebbe chi combattesse con parole, con nude parole, contro il piacere di una donna. Lei trova piacere in altri. Il pazzo, che prima fu amato da lei e che non può adattarsi alla nuova disposizione d’animo di lei, decide di combattere con le parole anche contro questo. è troppo orgoglioso per colpirla nell’unico punto in cui realmente può essere colpita, offrendole un piacere maggiore. Fa fluire nelle parole che trova per lei ciò che vuole darle. Lei impara in fretta a nuotare nell’oceano di lui, in cui si trova a suo agio: è una creatura che appartiene all’elemento di lui; ma nulla può persuaderla a rinunciare alle sue avventure nelle grotte lungo la costa. Lui l’attira al largo, lei torna sempre a nuoto verso terra, e poi di nuovo verso di lui.
Lui ingrandisce il mare, lei scopre delle isole. Lui sommerge le isole, lei impara a immergersi e sistema sul fondo del mare il suo letto d’amore.
Lui, trascinato dalla passione a diventare Posidone, scuote il mare e distrugge quel letto. Lei trova pesci dentro i quali ci si può nascondere per fare l’amore e persuade i suoi amanti a farsi inghiottire con lei.
Allora il pazzo decide di prosciugare il mare delle parole. Non crea più il mare, tace, le acque si ritirano, la donna muore di sete, l’ultimo amante scompare, la donna muore di sete, sola.
Senza parole egli avrebbe sempre potuto sistemare tutto[...]
[...] Sembra che alcuni possano amare soltanto con un forte senso di colpa. La loro passione si accende per ciò di cui si vergognano; diventa per loro un rifugio, come per i credenti il loro Dio, dopo avere peccato. Il loro amore non è altro che il loro continuo purificarsi, ma in essi tutto rifugge da uno stato duraturo di purezza. Vogliono aver paura e amano soltanto la persona dinanzi alla quale la loro paura non svanisce mai. Se questa non rimprovera loro più niente e non li punisce più per niente, se l’hanno conquistata tanto da renderla soddisfatta, il loro amore si estingue e tutto finisce.[...]
[...] La compassione, nell’amore: è minima….è proprio dell’amore che la cosa più piccola sia importante e niente venga dimenticato: questa totalità e precisione addirittura lo costituiscono. Quando si dice: io voglio tutto,…si…intende tutto.[...]
[...] L’amore non fa altro che portare tutto a una tensione più forte, si vuole ricoprire di sé interamente l’altra persona e una delle astuzie cui si ricorre è la dissimulazione: ci si comporta come se si volesse accogliere in sé l’altro, senza metterlo in pericolo, senza fargli nulla. In una nuvola di profumata ammirazione e di sonante tenerezza deve sentirsi bene, ma immutato: adorato, resta il medesimo, perché cosa potrebbe essere più bello di come egli è? Il carcere che in realtà l’amore ha preparato diviene visibile solo a poco a poco. Quando quelle nuvole svaniscono, divengono visibili le nude pareti e nessuno, finora, ha mai saputo riconoscerle immediatamente.[...]