AMORE DI PETRARCA
Nel giorno di San Valentino (ricorrenza che non mi piace) parlerò di amore. Ne parlo con riferimento a Francesco Petrarca e al suo trattato dal titolo di "Secretum" o "De secreto conflictu curarum mearum". Petrarca scrive il libro in forma di dialogo fra lui medesimo e sant'Agostino, come fosse un "diario segreto", intimo, dove egli può esprimere apertamente tormenti e inquietudini che logorano la sua anima. Mentre Dante risolve a favore del divino la contraddizione tra l'amore-passione e la fedeltà ai principi religiosi (Beatrice che realizza le aspirazioni più alte della sua anima), per Petrarca la vita terrena, la bellezza e i desideri del corpo, non possono essere negati e sublimati senza drammi. L’amore di Petrarca non è angelicato perché Laura è presenza fisica che turba i sensi del poeta, oggetto di un desiderio che aspira al soddisfacimento. Ed è Agostino, nel Secretum, a denunciare l'illusione dell'amore angelicato. A Francesco, che dice di amare l'anima di Laura, la sua virtù, Agostino ribatte che in realtà egli ha amato il corpo. Ma, scandalo per noi oggi, ecco la misoginia medioevale, la donna ha un ruolo negativo sull'uomo. Dice Agostino "Disgraziato [...] Ah che grand'uomo saresti potuto riuscire, se ella con le sue seduzioni della bellezza non te ne avesse ritratto!" Questo perchè Petrarca ammette di aver amato l'anima e il corpo. L'amore è "malattia", per il contrasto insanabile tra anima e corpo.