domenica 11 febbraio 2018

FOIBE 
Gianfranco Giudice
Vedere la storia usata come uno strofinaccio da cucina, per chi come me la storia la insegna a scuola è davvero triste, sconfortante, angosciante. Sarebbe come per un medico vedere un praticone o uno stregone occuparsi di un malato. La storia è comprensione, scienza, pietas, non urla e slogan. Certamente la storia stessa ci insegna che della storia medesima si possa fare anche un uso politico, ideologico, al servizio della violenza e della sopraffazione. In parte è inevitabile, e tuttavia la cosa va combattuta e contrastata duramente. Le foibe sono state una tragedia in cui sono morti tanti italiani innocenti, una tragedia conseguente alla guerra di aggressione imperialista scatenata dai fascisti contro la Jugoslavia (dopo l'Etiopia, l'Albania, la Grecia), e prima ancora al razzismo antislavo del regime mussoliniano nei territori dell’Istria e della Dalmazia. L'Italia e gli italiani con le foibe furono vittime dopo essere stati carnefici. Questa è la storia, non la propaganda; la storia tragica del ‘900, la storia tragica dei nazionalismi e dei razzismi, dei nazionalsocialismi, compreso quello fascista ma senza dimenticare quello comunista slavo. Questa è la storia che qualcuno come un incubo vuole ancora oggi risvegliare.