VIA PRE
di Emanuela Fortunato
Mai, neanche inconsciamente (!) attraversare via Pre in periodo di Ramadan, a mezzogiorno, temperature estive. Mai in pantaloncini e con le trecce rosse. L'effetto per chi passa senza aspettarsi nulla, diventa devastante. Quando cominci a vedere la Darsena e Porto antico, riprendi fiato... dagli sguardi "ign'oranti" di sete. Sì, sorridere a una donna ricoperta di nero dalla fronte alle caviglie, che lascia fuori solo le guance e i piedi e i sandali, e non ottenere altro che sguardo torvo e disgusto. Già, perché poi il problema sono i vostri uomini che se li porta il diavolo a dormire. E li scioglie, li svela. Diavolo magari rosso e sfacciato e incurante della bellezza. C'è bellezza più grande di chi non se ne occupa e seduce? Qualche ragazzino dalla pelle scura, - tunisino? marocchino? altro islam? -, lo fa: ti ride negli occhi e ti fischia, come certe scene di film degli anni 60, ambientate in Sicilia, in Campania o in Calabria. Oppure l'uomo che ti dice addirittura "ciao" pieno di allegria e ti osserva la pelle e la bocca.
Desiderare. Lo comprendo in ogni angolo di questa follia della rinuncia, pronto a scoppiare in rivoli di fame e di vita. Perché poi il maiale non lo mangiate, ma passa il giorno e la fame vi porta a rotolarvi su tavole bandite di lussuria. Con calma? Com'è che dicevate si chiamasse... la pazienza?
"No no no!!! Ma cosa fai? Mi tocchi?" Sì, tra un quarto d'ora Cenerentola perderà pure la scarpetta, ma mai la durezza del principe, il bisogno, le mani, l'urgenza... Fermerà le mani del principe? E la bocca? E le gambe? Naturalmente no. Che impazzisca pure, che esploda, di tentazione, di confusione, di agitazione, di lotta.
Com'è bella via Pre in periodo di Ramadan. Ti accorgi che droga è un legame, e il re-ligare è dettame di speranze e paure.
E pure il sangue, che ritorna padrone di sera, riconferma preghiere per due, e gelosie, tappeti colorati su cui fermarsi, fino alle 3 abbracciati ad aspettare che ritorni la rinuncia.