NO AI MURI?
Ma a volte i muri sono un male necessario: penso a quello costruito da Israele per bloccare l’arrivo di kamikaze palestinesi durante la seconda Intifada, tra il 2000 e il 2005. Da quando fu realizzato, le vittime diminuirono dalle 400 nel 2001 alle 70 nel 2003.
Così come è bello emozionarsi aderendo a quella retorica dell'accoglienza del fratello da ovunque arrivi, delle frontiere che devono sparire, della Terra che è fatta per tutti. Meno emozionante parlare della realtà del avoro che non si trova, dell'assistenza che non ce la fa, delle risorse che sono limitate, di culture che ci vorranno generazioni per conciliarle se saranno conciliabili, di necessità di case, sostentamento, istruzione, futuro, etc.