mercoledì 14 ottobre 2020

LA SOLITUDINE Emanuela Trotta


LA SOLITUDINE
 

Emanuela Trotta

Maggio 2020

 

La condizione ipertecnologica dell'uomo del tempo presente porta ad un isolamento, che è espressione di un disagio culturale, sociale e relazionale e conduce alla totale chiusura di sé stessi, fino al disinteresse per il mondo vitale dell'altro.

Diversamente dall'isolamento, la solitudine è costitutiva dell'essere umano, è una sua peculiarità positiva.

L'uomo può attraverso la solitudine interiore, penetrare in sé stesso e crescere spiritualmente. È la possibilità in un mondo saturo di informazioni, di ritrovare il silenzio dentro la propria anima, ed è in questo silenzio che si può scorgere più chiaramente la nostra condizione esistenziale. Nella contemplazione possiamo cogliere che la nostra precarietà è la via che apre alla conoscenza, senza la quale cadremmo in un nichilismo senza speranza. La solitudine ci apre alla possibilità di comprendere più a fondo noi stessi e l'altro da noi, consente di inoltrarsi per i meandri inesplorati della propria anima, luogo privilegiato dal quale ripartire fortificati. La solitudine si nutre di silenzio, garantisce all'uomo di liberarsi dal soffocamento che la società impone, senza paure e ansie di conferme.

La nostra dimensione sociale è inaridita e cerchiamo la folla per fuggire dagli altri, la folla è impersonale e distante, è la negazione della solitudine, della comunicazione autentica, del relazionarsi. È manifestazione dell'inquietudine e del malessere. Essere in tanti cancella il senso di responsabilità individuale, della distinzione del bene e del male, della consapevolezza della scelta. Non è una comunità in cui l'uomo si rapporta agli altri, ma è spersonalizzata, dove ognuno si rifugia per mimetizzarsi, omologarsi e annullarsi.

Il paradosso risiede nel fatto che per comunicare realmente con l'altro, bisogna prima conoscere sé stessi, è necessario amare la solitudine, alla ricerca della nostra profondità e della dimensione più intima, senza temere di entrare in contatto con la nostra fragilità. L'amore e il rispetto di sé stessi sono la base della socialità.