Mia mamma diceva, quando il chiasso vociante era al massimo in casa: "ma basta insoma" in dialetto mantovano.
domenica 19 novembre 2017
IL LIMITE
Di Gianfranco Giudice
Estratto da "Con il sigaro in bocca"
«Spiegami meglio la questione del limite, non è molto chiara», mi interrompe il ragazzo.
«Vediamo se riesco a spiegarmi meglio. Qual è il limite a cui fermarsi, se lo scopo è aumentare i soldi? Non c’è. Infatti si può accumulare denaro senza fermarsi mai. Se si pensa che il fine della vita sia possedere belle macchine o belle donne o uomini considerati come oggetti, a quale numero di macchine, donne o uomini fermarsi? Non esiste un numero limite fino a che ci saranno soldi o altri mezzi a disposizione. Così pure se scopo è il bere, quando arriverà il limite? Solo quando si starà così male da non poter più bere. Mi viene in mente anche un altro esempio molto attuale». «A cosa pensi?», chiede mio figlio, ed io: “Penso ai social network, tipo facebook; anche questo diventa un consumo assurdo ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette che alimenta una impresa che fa profitti sulla pubblicità, con l’illusione della libertà assoluta che ciascuno pensa di avere nel postare qualunque cosa gli passi per la mente in ogni momento». Filippo mi chiede incuriosito: «Beh, in effetti è anche così, perché illusione Pa’ ?». Devo spiegarmi meglio evidentemente: «Da un certo punto di vista certo che esiste questa libertà, facebook permette infatti di comunicare con persone lontane, condividere e scambiare pensieri, immagini con altri. Però pensaci bene; chi sono queste centinaia e migliaia di “amici fb”? Alcuni fanno a gara a chi ne ha di più; non sono amici, come dicevamo. Ma poi, se è bello comunicare e scambiare parole e immagini con altri, che senso ha farlo in modo compulsivo e per qualunque cosa? La prima cosa che ti passa per la mente la devi postare su fb, non osservi più nulla attorno a te, se non per fotografare e postare su fb; così diventa una attività frenetica, compulsiva. Stai sempre attaccato allo smartphone a guardare le notifiche per rispondere e commentare, mettere “mi piace”, “condividere” e altre operazioni simili. Per molti diventa una vera e propria follia. Il rischio delle tecnologie più moderne e sofisticate, a differenza di quelle più tradizionali, è proprio quello di assorbire ogni istante della tua vita. Anche qui come vedi, un mezzo utile per scambiare e comunicare quale dovrebbe essere un social network, diventa invece lo scopo principale dell'esistenza quotidiana per tantissime persone; il fine che assorbe moltissime energie, al punto che per numerose persone il mondo in cui vivono è quello di fb, quella è la realtà. Conosco tante persone la cui prima azione quotidiana infatti è connettersi a facebook, invece di guardare il cielo fuori dalla finestra!» ("Con il sigaro in bocca. Dialogo con mio figlio sul senso della vita")
Il libro per chi fosse interessato è disponibile a Como al Libraccio e alla libreria la Giuridica, alla Libooks di Cantù, alla libreria di Luigi Torriani a Canzo e in altre ancora.