domenica 19 novembre 2017



PRIMO INCONTRO
Dopo tanto scriverci e sentirci al telefono ci incontriamo in un bar..La sala è grande e ci sediamo in fondo. Siamo seduti al tavolino l'uno accanto all'altra Siamo lontani dal bancone in un angolo in penombra. Parliamo fitto fitto, per vincere l'imbarazzo di quell'incontro a lungo desiderato. Tu ti sei levata la giacca e porti un T-shirt. Siamo di fronte, ma mentre ti parlo mi avvicino con la sedia e  la mia spalla sinistra sfiora la tua spalla destra. La mia  mano scende sulla tua coscia e tiro su la gonna per poter appoggiarla sulla pelle del  tuo ginocchio , e sfiorarlo con una presa leggera, per capire la tua reazione, data la situazione di un posto pubblico. Non reagisci e mi guardi mentre continuo con lentezza a muovere le dita e salire verso il caldo del tuo interno coscia. Sento un tuo  brivido leggero che altera  il tono della  tua voce, mentre continui a raccontarmi come se niente stesse succedendo. Guardo  i tuoi occhi che non riescono a nascondere il  desiderio. Tolgo la mia mano e cerco la tua che sta appoggiata sul tavolino  La prendo con delicatezza e la porto sotto il ripiano,la guido e la tengo premuta per farti sentire il mio desiderio. Sento che la muovi piano, continuiamo a guardarci, i respiri leggermente alterati. "Abbiamo bisogno di un altro posto per fare questo". Non avrei mai pensato di sentirti dire questo. Sorrido, ti lascio la mano, che fai riemergere sopra il tavolo. Usciamo, in silenzio e ci avviamo verso la mia macchina. In mezz'ora saliamo a casa mia. Entriamo. Ti tiro a me, ti circondo la vita con le braccia, mi chino e ti bacio. Tu mi assecondi: mi concedi la tua bocca. Mi rispondi con trasporto cercandomi profondamente, come se dovesse finire tutto in un attimo, come se fosse l'ultima cosa che potremo fare, l'unica possibilità. Ti sento pronta. Ti tolgo la giacca, ti sfilo la T-shirt e poggio le mani sui tuoi seni. Stringo mentre dalle coppe del reggiseno faccio emergere le punte turgide e mi piego perché la mia voglia sia sazia.