domenica 28 gennaio 2018







PROGRESSO

 Il pessimismo riguardo al progresso è parte della storia. Basta rileggere molte pagine scritte da Baudelaire a metà dell’Ottocento per comprendere quanta diffidenza nutrivano gli artisti nei confronti del vorace e incosciente ottimismo riservato al progresso che permeava l’atmosfera del Secondo Impero.

Charles Baudelaire
"Niente è più assurdo del Progresso, poiché l’uomo come è provato dalla quotidianità, è sempre simile e uguale all’uomo, cioè sempre allo stato selvaggio. Cosa sono i pericoli della foresta e della prateria a confronto degli choc e dei conflitti quotidiani della civilizzazione? Che l’uomo prenda al laccio il suo babbeo sul boulevard, o trafigga la sua preda nelle foreste sconosciute, non è l’uomo eterno, cioè l’animale da preda più perfetto?" (Baudelaire, Diari intimi)


Se si chiede a ogni onesto francese che legge tutti i giorni il suo giornale nel caffè che frequenta, che cosa intenda per progresso,” scriveva Baudelaire, “egli risponderà che è il vapore, l’elettricità e l’illuminazione a gas, miracoli sconosciuti a Romani, e che tali scoperte testimoniano in modo pieno la nostra superiorità sugli antichi; tante sono le tenebre addensate nel suo disgraziato cervello e tanto le cose dell’ordine materiale e dell’ordine spirituale vi si sono così misteriosamente confuse! Il pover’uomo è talmente americanizzato dai suoi filosofi zoocrati e industriali, da perdere la nozione delle differenze che caratterizzano i fenomeni del mondo fisico e del mondo morale, di quello naturale e di quello sovrannaturale.(1)


“Che un popolo senta oggi la questione morale in un senso più sottile di quanto non accadesse nel secolo scorso, è un progresso, ed è chiaro. Che un artista produca quest’anno un’opera che testimonia di una sapienza o di una forza immaginativa maggiori di quanto non ne abbia dimostrato lo scorso anno, è il segno certo che ha progredito. E se oggi le derrate sono di qualità migliori e a minor prezzo di quanto non fossero ieri, questo è nell’ordine materiale un progresso indiscutibile. Ma dov’è, di grazia, la garanzia del progresso per domani? Quanto ai discepoli dei filosofi del vapore e dei fiammiferi chimici, essi ne hanno un’idea per cui il progresso ai loro occhi appare unicamente sotto forma di una serie indefinita. Ma dove sta questa garanzia? Essa esiste solo, dico, nella vostra credulità e nella vostra frivolezza.”

(1)Demandez à tout bon Français qui lit tous les jours son journal dans son estaminet ce qu’il entend par progrès, il répondra que c’est la vapeur, l’électricité et l’éclairage au gaz, miracles inconnus aux Romains, et que ces découvertes témoignent pleinement de notre supériorité sur les anciens ; tant il s’est fait de ténèbres dans ce malheureux cerveau et tant les choses de l’ordre matériel et de l’ordre spirituel s’y sont si bizarrement confondues ! Le pauvre homme est tellement américanisé par ses philosophes zoocrates et industriels qu’il a perdu la notion des différences qui caractérisent les phénomènes du monde physique et du monde moral, du naturel et du surnaturel. (Baudelaire 1855) 
Charles BaudelaireCuriosités esthétiques, Paris, M. Lévy frères1868, 442 p. Source : Google books
Ont participé à cette édition électronique : Clémence Simonian (Stylage sémantique) et Stella Louis (Numérisation et encodage TEI)http://obvil.paris-sorbonne.fr/corpus/critique/baudelaire_curiosites-esthetiques/teihtmltextepub.