Mia mamma diceva, quando il chiasso vociante era al massimo in casa: "ma basta insoma" in dialetto mantovano.
giovedì 24 gennaio 2019
BREVIARIO PROUSTIANO
A cura di Patrizia Valduga
Amore
Una somiglianza fra amore e morte, piuttosto che quelle, cosí vaghe, di cui si suole parlare, è che l’uno e l’altra ci spingono a indagare piú a fondo il mistero della personalità, nel timore che la sua realtà si dissolva. (I, 373)
L’amore ci dota di un senso supplementare e provvisorio. (I, 502)
Di fronte a tutti gli avvenimenti che nella vita e nelle sue contrastate situazioni si riferiscono all’amore, la cosa migliore è non cercare di capire, dal momento che –in ciò che hanno di inesorabile come di insperato –sembrano governati da leggi piú magiche che razionali. (I, 605)
Quando amiamo, non possiamo vedere l’essere amato senza quel turbamento, quel desiderio di qualcosa di piú che ci toglie, quando gli siamo accanto, la sensazione d’amare. (I, 639)
Di calma non ce ne può mai essere nell’amore, perché quel che si è ottenuto non è che un nuovo punto di partenza per desiderare dell’altro. (I, 702-3)
Nell’amore c’è una sofferenza perpetua, che la gioia neutralizza, rende virtuale, rinvia, ma che in qualsiasi momento può diventare quale sarebbe da tempo se non si fosse ottenuto quanto si sperava: atroce. (I, 703)
La nostra natura crea essa stessa i nostri amori e, quasi, le donne che amiamo, e persino i loro difetti. (I, 707)
Siamo incapaci, mentre amiamo, di comportarci da degni predecessori dell’essere successivo che saremo e che non amerà piú. (I, 709)
Ciò che il tormento amoroso racchiude di forse ancora piú atroce è che noi stessi ne siamo gli artefici coscienti, volontari, impietosi e pazienti. (I, 738)
Si finisce sempre con l’essere distaccati dagli altri: quando si ama, si sente che l’amore non porta impresso il loro nome, che potrà nascere in futuro, e sarebbe anche potuto nascere in passato, per una persona diversa; e quando invece non si ama, se ci si rassegna filosoficamente a quanto vi è di contraddittorio nell’amore, è perché questo amore di cui si parla con disinvoltura non lo si prova in quel momento, e quindi non lo si conosce, giacché in questo campo la conoscenza è intermittente e non sopravvive alla presenza effettiva del sentimento. (I, 739)
Veder chiaro in certe bassezze non toglie nulla alla tenerezza; al contrario, questa le rende seducenti. (I, 744)
In amore, contrariamente a quel che avviene dopo le battaglie, piú si è sconfitti e piú si tende ad aggravare, a inasprire le condizioni, purché –beninteso –si sia in grado di imporle.