mercoledì 8 ottobre 2025

LETTERA APERTA A ELLY SCHLEIN DI UN CITTADINO ITALIANO EBREO Enrico Campagnano



LETTERA APERTA A ELLY SCHLEIN DI UN CITTADINO ITALIANO EBREO 

 Enrico Campagnano 

08/10/2025

Gentile Signora Schlein,

quando a marzo 2023 la nomina di segretario del Partito Democratico fu affidata ad un voto popolare capii che qualcosa di pericoloso stava per avvenire.

L’ingenuità della dirigenza del partito, non volle affidare una scelta così delicata a dei sostenitori con esperienza politica o quanto meno a tesserati con un minimo di attivismo. La scelta fu demandata a semplici passanti muniti di una moneta da 2 euro. Niente di più sconsiderato.

La storia ha dimostrato spesso che certe decisioni non possono essere demandate al suffragio generalizzato. È l’imperfezione della democrazia totale, che deve essere limitata a temi che non presentino una complessità di decisione e certamente necessitano di minima competenza della materia.

E di fatti fu scelta Lei, una movimentista d’assalto con vocazioni transizionali verso tre pilastri: Giustizia Sociale, Giustizia Climatica e Diritti Civili. Certamente una outsider disallineata rispetto all’eredità del riformismo moderato e prudente dell’Ulivo.

Napoleone Bonaparte diceva: “Il cappello di un generale ha fatto più soldati che la sua spada.” Ma non sempre è così, anzi. Lei mi sembrava una mina vagante e si è rivelata tale. La responsabilità di governo della sua fazione non l’ha fatta maturare: ha perdurato con questo piglio barricadero anni ‘70. E nel vuoto pneumatico ideologico, in totale assenza di un programma di politica reale, lei che fa? Il Campo largo.

Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. E lei non si è imposta in questa poco credibile armata brancaleone come baluardo di riformismo democratico. No: ha sbandato completamente a sinistra in una ridicola rincorsa dei temi M5S (cioè la versione ruffiana è impostora del grillismo), AVS (i comunisti estremi del pleistocene), e gli irriducibili sindacalisti della lotta di classe per il week end lungo.

Fin qui affari suoi. Ma qui non finisce, purtroppo. Qui iniziano i danni che sta facendo a me, alla mia famiglia, alla mia gente. Ed ai valori in cui ho sempre creduto.

Si, Signora Elly. È lei che considero responsabile per ciò che vede in questa fotografia emblematica. È un segno inequivocabile di un deterioramento delle coscienze, di un imbarbarimento delle ideologie, di un appiattimento delle sensibilità per le realtà storiche.

La accuso. Come può non aver capito che i suoi compagni di cordata hanno bisogno di tenere fede alle peggiori vocazioni antioccidentali? Che costoro la stanno trascinando in una retorica propal filohamas, perché hanno motivazioni non certo limpide e umanitarie, ma dettate da ideologie antisistema, convenienza o peggio, peggio assai?

Lei si è accodata, prendendo per buone fake news provenienti da una compagnia di tagliagole.

Ha demonizzato i valori del sionismo, la legittima aspirazione del popolo ebraico ad un focolare nazionale riconosciuta dall’Onu. Nessun distinguo…tutto da bocciare ignorando 80 anni di storia. Dal fiume al mare, nessun dubbio, nessuna incertezza.

Lei si è fatta quindi strumento indispensabile mobilitando le sue divisioni di giornalisti, le sue armate di intellettuali fintobuonisti, i suoi pretoriani nel parlamento che hanno aizzato le schiere di attivisti.

E via a patrocinare i raduni, gli assalti, gli scontri con la polizia. E via a farsi vedere a braccetto con chi sfoggia bandane verdi o bandiere di Hezbollah o imbraccia bastoni. Via a manifestazioni oceaniche anche quando il mondo intero, compresi gli stati arabi, compreso il Vaticano, hanno dato una chance al dialogo. Ma no, lei ha perseverato coi Conte, Landini, Bonelli e Fratoianni.

È stato un attimo ed il mai sopito sentimento antiebraico è esploso virulento come non mai dal 1938. E da lei nessuna parola.

Voglio darle il beneficio di pensare che, solo per ingenuità e insipienza, lei si sia messa dalla parte di chi potrebbe spingere questi temi non per “credo” ma in maniera strumentale per destabilizzare, per sovvertire. Ma non può essere un’esimente o un’attenuante.

Il suo istinto da “pasionaria” e la mancanza di senso politico l’ha portata fuori squadra, i calcoli si sono rivelati sbagliati. L’agenda Gaza si è rivelata un boomerang e a quanto pare anche i risultati della Calabria stabiliscono il giudizio del popolo, quello libero e raziocinante che lei e i suoi compagni di Campo largo ha sottovalutato.

Concludo qui questa mia invettiva.

Il tempo è galantuomo. Non mi aspetto dopo la seconda debacle regionale delle dimissioni, perchè la dignità e l’amor proprio non sono valori che albergano tra le vostre schiere: ci penseranno le iene politiche a spolparla e tirarla giù dal piedistallo. Non aspettano altro.

Sarà anche la Storia a emettere il suo verdetto, senza sconti.

Purtroppo però, per noi il danno è fatto. Le scritte continueranno e l’aria rimarrà irrespirabile per molto tempo.

Lei, Sig.ra Schlein per me ne è la maggiore responsabile, non altri, e la dichiaro colpevole.