DISCRIMINARE A VOLTE....
Di Gianfranco Giudice
Discussione col metodo del dialogo socratico in una quinta sul tema del razzismo. Uno studente ad un certo punto mi chiede: “Discriminare a volte non può essere giusto?”. Io: “E quando mai? Discriminare di per sé è sbagliato!”. Al che il ragazzo mi propone due paradossi:”Esistono i terrapiattisti in qualche parte degli Stati Uniti, sostengono che la terra è piatta, non li discriminerebbe se dovesse assumerli per spiegare scienze a scuola? Oppure uno che crede nelle teorie razziste non sarebbe da discriminare?” Come al solito i paradossi spingendo all'estremo le situazioni, servono per capire bene le cose. A parte che simili personaggi starebbero bene in manicomio, nessuna discriminazione nei loro confronti per una assunzione a scuola, spiego allo studente, ma licenziamento immediato di costoro se non rispettano nelle lezioni i programmi ministeriali previsti pur liberamente interpretati e i valori costituzionali a cui si ispira l’insegnamento, tenendosi per sé le loro assurde convinzioni. Insomma, a proposito di discriminazione, discriminante è il comportamento e la libertà di insegnamento non è arbitrio senza limite alcuno.