Franz Kafka
[...] fare una gita in compagnia di tanti nessuno[...]
«Non so», gridai senza suono, «io non so. Se nessuno viene, allora non viene appunto nessuno. Non ho fatto del male a nessuno, nessuno mi ha fatto del male, però nessuno vuole aiutarmi. Proprio nessuno. Ma non è così. Soltanto nessuno mi aiuta, altrimenti proprio nessuno sarebbe grazioso. Mi piacerebbe — perché no — fare una gita in compagnia di tanti nessuno. Naturalmente in montagna, e dove se no? Come si accalcano questi nessuno, queste braccia protese obliquamente e allacciate, questi piedi numerosi, separati da minuscoli passetti! S'intende che tutti sono in frac. Andiamo così, spensierati, il vento penetra negli spazi che noi e le nostre membra lasciamo liberi. Le gole diventano libere in montagna! È un miracolo che non cantiamo».
[...] fare una gita in compagnia di tanti nessuno[...]
«Non so», gridai senza suono, «io non so. Se nessuno viene, allora non viene appunto nessuno. Non ho fatto del male a nessuno, nessuno mi ha fatto del male, però nessuno vuole aiutarmi. Proprio nessuno. Ma non è così. Soltanto nessuno mi aiuta, altrimenti proprio nessuno sarebbe grazioso. Mi piacerebbe — perché no — fare una gita in compagnia di tanti nessuno. Naturalmente in montagna, e dove se no? Come si accalcano questi nessuno, queste braccia protese obliquamente e allacciate, questi piedi numerosi, separati da minuscoli passetti! S'intende che tutti sono in frac. Andiamo così, spensierati, il vento penetra negli spazi che noi e le nostre membra lasciamo liberi. Le gole diventano libere in montagna! È un miracolo che non cantiamo».