VISIONE PROFETICA: Demagogia dei partiti politici, che trasformano i loro princìpi in grandi affreschi di stupidità.
Così F. Nietzsche, Umano, troppo umano.
" 438. Chiedere la parola. Il carattere demagogico e l'intenzione di influire sulle masse sono oggi comuni a tutti i partiti politici: essi tutti sono costretti, a causa di questa intenzione, a trasformare in grandi affreschi di stupidità i loro princìpi e a dipingerli sulle pareti. Non c'è più nulla da fare, anzi è superfluo persino muovere un dito contro questo fenomeno; infatti in questo campo vale quanto dice Voltaire : quand la populace se mêle de raisonner, tout est perdu. Dacchè ciò è accaduto, ci si deve rassegnare alla nuova situazione, come ci si rassegna quando un terremoto ha sconvolto i vecchi confini, la configurazione del terreno e ha cambiato in valore della proprietà. Inoltre: se oggi, in ogni politica, si tratta di render la vita tollerabile al maggior numero possibile di uomini, questi uomini dovranno pur determinare anche che cosa intendano per vita tollerabile; se presumono di possedere l'intelligenza necessaria per trovare i mezzi atti allo scopo, a che servirebbe dubitarne? Ora, essi vogliono essere finalmente gli artefici della propria felicità e infelicità; e se questo sentimento di autodeterminazione, l'orgoglio per quelle quattro o cinque idee che hanno in testa e che vanno esponendo, rende loro effettivamente la vita così piacevole da far loro sopportare volentieri le fatali conseguenze della loro limitatezza: c'è poco da obiettare, premesso che questa limitatezza non vada tanto in là da pretendere che tutto in questo senso diventi politica e che ognuno viva e operi secondo questi criteri. Innanzitutto, cioè, dev'essere più che mai consentito ad alcuni di astenersi dalla politica e di farsi un po' da parte: anch'essi son spinti a ciò dal piacere dell'autodeterminazione; e vi può andar congiunto anche un pizzico dell'orgoglio nel tacere, quando a parlare sono in troppi o anche solo in molti. Inoltre bisogna perdonare a questi pochi se non danno tanta importanza alla felicità dei molti, e qui intendiamo popoli o strati di popolazione, e si permettono qua e là un'espressione ironica; infatti la loro serietà sta altrove, la loro felicità è un'altra cosa, il loro fine non può star chiuso in una goffa mano che abbia solo cinque dita. Giungerà infine — cosa che sarà concessa loro con gran difficoltà, ma che tuttavia dovrà esser concessa — di tempo in tempo un momento in cui essi usciranno dal loro silenzioso isolamento e metteranno nuovamente alla prova la forza dei loro polmoni: allora si chiameranno l'un l'altro come degli smarriti in un bosco, per farsi riconoscere e per incoraggiarsi a vicenda; e certamente verranno dette ad alta voce cose che suoneranno male alle orecchie cui non sono destinate. — Subito dopo il bosco tornerà silenzioso, così silenzioso che si potrà nuovamente percepire con chiarezza il sibilo, il ronzio e il battito d'ali degli innumerevoli insetti che vivono dentro, sopra e sotto di esso."