martedì 3 dicembre 2019

RICORDIIL GRAN GERARCA
Roberto Bolzani, Amadio Bolzani, Lina Bolzani

Roberto: Monsignore (il nostro Parroco) era un conservatore a tutto campo, di quelli veri, tollerante non particolarmente anti qualcosa. Anche sul piano religioso a cominciare dai canti come ad esempio “Benediteci o Signore”. Quello che ricordo è che le sue prediche, da chierichetto me le sono sentite tutte, erano sempre le stesse, anno dopo anno. Buon natale alle famiglie, alle vedove. Le vedove non erano già incluse nelle famiglie? Par al Pupà sarebbero state sempre nuove prediche perché le dormiva tutte.
Citavo gli inni che Monsignore cantava regolarmente nelle processioni.  Fra questi c’era Benediteci o Signore che Amadio dovrebbe ricordare. In una strofa si parlava appunto del Gran Gerarca protettore di questo gregge, con tenue allusione al Gerarca da pochi anni deposto.

Amadio: Sulla questione del Gran Gerarca abbiamo pareri diversi. Secondo me l’autore, con il beneplacito del Vaticano sempre vigile e saggio, il “Gran Gerarca il pastor di questo greggie” era chiaramente per noi fedeli, tra cui io chierichetto), il Santo Padre e veniva chiamato così perché fosse chiaro anche ai fascisti. ....che il gregge dei cristiani nella chiesa, aveva un solo capo. L’ altro Gerarca se lo doveva tener ben presente, specialmente dopo i Patti Lateranensi. 
A proposito di opinione sul fascismo, io(che avevo una maestra fascista la Dinora Montini Dugoni, nipote di un pezzo grosso del fascismo) avevo una mia idea critica e per questo i mei compagni lecchini mi  soprannominavano il Bolscevico. Anche Bulsan non era un fascista, ma aveva dovuto iscriversi al Fascio per poter conservare "al s-ciopp da cassa ad Ricu quand l'era in di Sulda’.

Roberto: Quando però Sante Sachela ci dava dentro di voce baritonale sul Gerarca non mi dava l’impressione di pensare al papa, con tutto il rispetto per il Gerarca, il Papa e Sante.

Lina: Ma Sachela ci dava sempre  dentro e sicuramente non  era in grado di avere un'opinione  sua.

Roberto: Devo dire che essendo nato dopo non ho una idea del fascismo negativa in assoluto come non ce l’ho del medioevo come periodo buio della storia. Non avendoli vissuti guardo solo quello che nei periodi è stato fatto. Molto in entrambi. Poi la retorica politica li dipinge come le pare.

Amadio: Ricordo il giorno della caduta del fascismo e delle manifestazioni popolari di gioia, in particolare la dirimpettaia della zia Adele(di cui non mi viene il nome,per ora) uscita sulla strada per calpestare il quadro del Duce! Te la ricordi Lina, faceva la sarta anche lei, una signora distinta ....non la Siura Giuana della villa  ma quella nella casa davanti alla porta della zia Adele....
Parlando di chi ci dava dentro nel canto in Chiesa, non so se ricordate Sbargin. Era la voce dominante specialmente nelle cerimonie funebri con un latino dialettizzato: era lui che intonava il “Su Vènite Sante Dei oculis est ....” che ricordo chiaro nelle orecchie senza sapere cosa significassero perché non mi importava molto. Io portavo la croce in testa al corteo per il Cimitero dove sempre la voce di Sbargin primeggiava nelle preghiere durante il viaggio di quasi mezz’ora.
Quello in gregoriano era molto diverso dallo “sbarginiano”: 
https://youtu.be/1L_nYwcCmbc