SCHIZZO
Estratto da “Storie che danno da pensare"
Robert Walser
Arrivò come da nebulose lontananze. Già questo giocava a suo favore. Aveva un aspetto come nessun altro ha. Lei pensò: «Ha l’aspetto di uno su cui ancora incombono pericoli». Era povero, indossava vestiti laceri, ma si comportava con fierezza. Il suo contegno esprimeva grande calma e grande letizia interiore. Lei pensò: «Che gusto meraviglioso debbono avere i suoi baci». Inoltre dava l’impressione di un uomo che non poteva non aver già suscitato molto favore e destato già molto interesse, e che ovunque avesse provocato entrambe le reazioni, fosse poi andato avanti per la propria strada, senza gettare un solo fuggevole sguardo da una parte o dall’altra.
Lei pensò: «C’è qualcosa di ardimentoso e magnanimo in lui. Chissà se lo amerò. In ogni caso è degno d’essere amato».
“Costui inoltre pareva ben sapere, e d’altro canto non sapere affatto, quanto fosse attraente. Vi era nel suo comportamento un che di smarrito, un che di ambiguo. Lei si diceva: «Questo giovane sa di sicuro essere discreto. Immagino sia dolce confidare in lui. Ancor più dolce e bello dev’essere buttargli le braccia al collo e stringerlo a sé». Nonostante la sicurezza e la fermezza con cui sapeva presentarsi, recava su di sé l’ombra di un essere reietto e indifeso. Lei pensò: «Ha bisogno di protezione. Come sarei felice di poterlo proteggere». Era giovane e tuttavia, a quanto sembrava, già provato: era di ferro, l’immagine stessa dell’irremovibilità e della pertinacia, e tuttavia aveva l’aspetto di chi desideri una profusione di tenerezze e intimità.
Allora lei gli sfiorò il braccio, come per caso e inconsapevolmente. Arrossì e pensò: «Si accorge di quel che voglio». Anche lui arrossì. Allora lei pensò: «Che uomo straordinario! Mi tiene in considerazione. È un cavaliere». Da quel momento in poi, agli occhi di lei il contegno di lui fu sempre più bello; e sempre più forza, fierezza e delicatezza emanavano dall’intero suo essere. Lei pensò: «Io amo. È vero, non mi è lecito amare, perché sono sposata. Ma io amo». Glielo fece capire con gli occhi e lui ebbe sufficiente attenzione, gentilezza e intelligenza per capire ciò che lei intendeva, sentiva e desiderava. E a questo punto cominciò il romanzo. Se, anziché un autore, io fossi un’autrice, muovendo di qui scriverei difilato due volumi.