QUANDO 850.000 EBREI FURONO ESPULSI E NESSUNO HA FATTO UNA INDIGNATA PROTESTA
Il presidente Donald Trump ha proposto più volte che gli Stati Uniti “prendano il controllo” della Striscia di Gaza, suggerendo il trasferimento dei suoi 1,7 milioni di residenti nei paesi vicini come l’Egitto e la Giordania. Questa proposta ha suscitato una diffusa indignazione. L’irrilevante segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha messo in guardia contro una potenziale “pulizia etnica”. Paesi tra cui Germania, Brasile e Cina e molte nazioni arabe, in particolare Egitto, Giordania e Arabia Saudita, hanno fermamente rifiutato l’idea, sottolineando i diritti dei palestinesi alla loro patria. Mettendo da parte la discutibilità dell’attuazione di questo piano, l’indignazione globale che ha causato è sorprendente. Vale però la pena riflettere su una similitudine storica: tra il 1948 e il 1970, oltre 850.000 ebrei furono espulsi dai paesi arabi e africani. Il loro sfollamento non era dovuto a condizioni inabitabili, ma derivava dall’antisemitismo e dall’odio. La risposta della comunità internazionale in quel momento fu decisamente distratta, e nessuno fece una protesta.