sabato 30 novembre 2024

PERCHÉ LE DONNE IN AMERICA FANNO IL TIFO PER HAMAS E L'IRAN? Why Are Women in America Cheering for Hamas and Iran? Phyllis Chesler

 


PERCHÉ LE DONNE IN AMERICA FANNO IL  TIFO PER HAMAS E L'IRAN?

Why Are Women in America Cheering for Hamas and Iran?

Phyllis Chesler

Avete notato che le giovani donne in tutta l’America stanno manifestando per Hamas, Iran e Palestina? Perché donne così privilegiate e istruite, eredi del movimento MeToo e dei femminismi occidentali della seconda e terza ondata, dovrebbero tifare per gli stupratori maschi e gli assassini maschi, probabilmente i misogini più assetati di sangue e sadici dai tempi di Ghengis Khan? Perché schierarsi con i barbari islamisti che hanno incarcerato, torturato e giustiziato le proprie donne per un velo islamico scivolato, e che convertirebbero con la forza le loro ammiratrici occidentali all’Islam, le velerebbero anche e le costringerebbero a matrimoni poligami?

Questo è opportunismo politico di persone privilegiate che si atteggiano come vittime-paria che si sentono essere “occupate” dal patriarcato occidentale.

Queste figlie istruite dell’opulenza capiscono che se dovessero esprimere opinioni ritenute dissidenti a Gaza, Teheran o Kabul o se dovessero annunciare di essere “queer” o gay (che è la condizione in cui alcune di queste attiviste si identificano), verrebbero immediatamente uccise per motivi d’onore?

Nei mesi successivi al 7 ottobre, oltre all’odioso silenzio finto-femminista sugli stupri di gruppo di donne e uomini, sulla tortura di bambini e di intere famiglie, sul rapimento di civili, è esploso un terrificante tsunami di odio nei confronti di Israele, dell’America e degli ebrei, che si è trasformato in cieche folle bellicose in stile jihadista, il cui obiettivo è quello di sconvolgere la società civile e di guadagnare attenzione e seguaci per le loro opinioni riprovevoli. La notizia del pogrom con gli steroidi di Hamas ha scatenato il loro odio per gli ebrei e ha stuzzicato l’appetito della folla che chiede di più.

Dopo l’ultimo attacco dell’Iran a Israele, nei giorni scorsi a New York, dove vivo, questi attivisti si sono accampati sul prato della Columbia University “per Gaza”, “per Hamas”, minacciando gli studenti ebrei e rischiando di essere arrestati. Per la prima volta, il presidente della Columbia li ha fatti arrestare. Sebbene siano stati tutti rapidamente rilasciati, molti sono tornati più tardi la sera stessa, con celebrità al seguito, per ricostituire il loro accampamento.

Tra coloro che sono stati arrestati, c’erano la figlia della deputata democratica e membro della “Squadra”, Ilhan Omar; una giovane stagista del procuratore generale dello Stato di New York, Letitia James; una terza giovane donna che sta per fare uno stage per il senatore democratico Dick Durbin; e due figlie di top manager. Tre dei cinque sono studenti della Columbia.

Sono stupide? Il loro indottrinamento in narrazioni politicamente corrette le ha rese completamente cieche alla realtà? Desiderano morire? Come possiamo capirlo?

Ebbene, è noto che alcune donne propongono il matrimonio a serial killer maschi condannati, che uccidono soprattutto donne. Una donna ha sposato il mostro incarcerato Ted Bundy, si è fatta ingravidare da lui e ha dato alla luce una figlia.


Forse si tratta di una forma familiare di ambizione femminile, che la Bella possa domare la Bestia – una versione ancora più oscura di “Cinquanta sfumature di grigio”, in cui le ragazze sono attratte dai Bad Boys che, in stile fiabesco, alla fine le ameranno e sposeranno.

D’altra parte, e piuttosto paradossalmente, il linguaggio del corpo di queste attiviste in stile BLM-Antifa è spesso piuttosto maschile. La maggior parte delle manifestanti donne sono rumorose, aggressive, arrabbiate, arroganti e giovani; urlano, suonano tamburi, fischiano, indossano maschere, kefiah, scarpe da ginnastica o anfibi militari. Sebbene partecipino anche ragazze arabe musulmane in hijab, la maggior parte sembra essere costituita da studenti caucasici a capo scoperto e da attiviste che si auto-identificano come lesbiche, queer e transgender.

Gli ebrei e i queer tra loro non sono ebrei che “odiano se stessi” o checche perseguitate. Sono piuttosto opportunisti politici privilegiati che si atteggiano a vittime-paria che si sentono “occupati” dal patriarcato occidentale, proprio come la Palestina è stata presumibilmente occupata da Israele. Sono più ossessionati dai diritti di un Paese che non è mai esistito che dai diritti delle loro “sorelle” musulmane.

Questa negazione dei fatti, della storia e della realtà del Medio Oriente, e in particolare della lunga storia di apartheid religiosa e di genere dell’Islam, nonché del suo passato coloniale e imperiale, è simile a un’altra illusione di tendenza, ossia l’insistenza sul fatto che le trans sono donne e i trans sono uomini; che la biologia, la genetica, l’anatomia, gli ormoni, i genitali specifici del sesso, non esistono o non sono importanti. Come la società, anche loro possono essere perfezionati e ad ogni costo. Come proclama uno striscione dell’accampamento della Columbia: “Palestinian Return by Any Means Necessary.”.

Queste arroganti anime perse sono là fuori, in tutta l’America, incatenandosi e incollandosi ai ponti, organizzando una serie infinita di settimane dell’Apartheid israeliano, montando tendopoli nei campus, imprecando, minacciando, mettendo alle strette e inseguendo gli studenti ebrei. Molti si oppongono con forza all’allontanamento e lottano fisicamente contro la polizia che accusano di essere stata addestrata dall’IDF. Tuttavia, nei rari casi in cui questi manifestanti vengono ammanettati o arrestati, sono indignati, oltraggiati. Alcuni sorridono, altri piangono.

Ancora una volta, devo chiedere: chi sono queste manifestanti? È solo un altro rito di primavera, la solita danza annuale intorno al fuoco di Ferragosto, o è una versione più seria di una rivolta comunista contro l’America capitalista? In un certo senso, questo è in parte quello che sta succedendo. Assomigliano alle giovani guardie rosse comuniste cinesi e alle folle staliniste, pronte a inaugurare e celebrare i regni del sanguinoso terrore a venire.

Anche se fossero fonti di sinistra nazionali, straniere e islamiste, che hanno finanziato tali credenze motivanti, dubito che la maggior parte di questi attivisti venga finanziata per marciare e protestare.

Le loro idee sono completamente non originali e ripetitive e necessariamente ridotte a slogan. I cartelli e gli striscioni sono visivamente accattivanti e sembrano essere realizzati professionalmente:“ STOP all’occupazione.” “Dal fiume al mare la Palestina sarà libera”. “Intifada, Intifada.” “Morte a Israele, Morte all’America”. “Fine dell’apartheid israeliano.” “Questo è genocidio”. “Hamas combattenti per la libertà”. “Viva Hamas.”

Sappiamo che alcune donne musulmane malate di mente sono state manipolate per diventare assassine suicide di ebrei, israeliani e altre donne musulmane nel mondo arabo, e che alcune donne musulmane individuate per indiscrezione come responsabili di reato d’onore hanno ricevuto la possibilità offerta dagli islamisti palestinesi di “purificare” il proprio nome e uscire di scena nella gloria.

Conosciamo anche alcune donne di alto profilo, istruite e benestanti, come Aafia Siddiqui, alias Lady Al-Qaeda, che ha scelto di fabbricare bombe per la Jihad e di combattere i soldati americani in Afghanistan, e la savant autistico-schizofrenica Margaret Marcus, alias Maryam Jameela, che è fuggita dall’America per Lahore, in Pakistan, ed è diventata la traduttrice in inglese dell’opera di Maulana Abu Ala Maudidi, fondatore di Jamaat-e-Islam (il movimento militante islamista egiziano che viene considerato terrorista dagli USA. [n.d.t.]). Entrambe le donne odiavano gli ebrei, i sionisti e l’America.

Le donne americane che manifestano per i demoni del 7 ottobre sono analogamente malate di mente? Sono state costrette con la minaccia del delitto d’onore a sostenere il terrorismo? La risposta sembra essere no.

Questi manifestanti sono artisti non pagati, artisti d’azione, attira-attenzione, segnalatori di virtù. Sono strafatte di un nuovo tipo di droga, che consolida una falsa identità tribale. Sono ignoranti e intolleranti, ma da sole sono relativamente impotenti. Tuttavia, come parte di una folla assassina in movimento, sono formidabili, intoccabili, forse al di là del genere?

Queste proteste pro-Jihad e anti-Israele sono certamente un modo per ignorare molte delle realtà femminili e piuttosto drammatiche che si vedono in Occidente. Tra questi ci sono ragazzine che accettano di essere soffocate dai ragazzi durante gli incontri sessuali (in cui le ragazze non sperimentano l’orgasmo); adolescenti malati di mente che scelgono di diventare transessuali come parte di un culto che sta rovinando le loro vite ma arricchisce chirurghi, aziende farmaceutiche e professionisti della salute mentale.

Queste realtà post-femministe includono la continua epidemia di molestie sessuali, stupri e violenze nelle relazioni di coppia in Occidente; la perdita dei diritti riproduttivi delle donne in America; il movimento verso un emendamento per la parità di diritti basato sull’identità di genere e non sul sesso in America; l’aumento del traffico e della prostituzione a livello globale; l’aumento delle donne transgender che mettono a rischio gli sport femminili e le donne nelle carceri per sole donne; la continuazione delle disparità economiche che alcune giovani donne americane “risolvono” trovando uno Sugar Daddy (letteralmente “papà di zucchero”, ricco anziano [n.d.t.]) e/o fidanzati conviventi che le aiutino a mantenersi.

Pur sostenendo le unioni omosessuali, non le prediligo rispetto alla tradizione del matrimonio e della maternità eterosessuali. Queste scelte, ormai consolidate nel tempo, sono messe in discussione anche dalla legalizzazione della maternità surrogata, una pratica in cui le donne sono viste solo come “uteri in affitto”. La disponibilità di bambole gonfiabili per il sesso femminile e la scomparsa del genere femminile da quelli che erano gli studi sulle donne sono segni di quanto siano diventati pericolosi i tempi.

Oppure: c’è qualcos’altro all’opera? Queste donne che protestano per Hamas sono così spaventate dalla libertà e così poco attrezzate per gestirla che hanno scelto di placare e sostenere i demoni più pericolosi della terra sostenendoli?