martedì 3 dicembre 2019


LO SCOGLIO DI MARCO AURELIO
Pietro Cazzaniga

Sii come lo scoglio
su cui si infrangono incessantemente i flutti:
saldo, immobile,
e intorno ad esso 
finisce per placarsi
il ribollire delle acque.
(Marco Aurelio)


Tira su col naso di continuo mentre studia alcuni appunti. Si sente la tensione che gli rode l'anima. Squilla il telefono, lo vedi estrarre dalla tasca le chiavi dell'auto e scusarsi con una ragazza. Lei gli dice che senza chiavi non può andare al lavoro. Lui le dice che ha fatto l'errore, ma non può perdere l'esame e tornare. Senti urla impetuose dall'altro capo del filo e dalle risposte di lui capisci che lei non vuole prendere il bus e tardare al lavoro e vuole che lui torni con le chiavi e semmai rinunci all'esame. Lui è molto dolce, ma oppone un netto no, di fronte a una pretesa che, dagli sguardi che ci scambiamo, a noi che ascoltiamo la telefonata appare eccessiva. Nonostante i segni fisici dell'ansia crescente mantiene una dolcezza d'animo quasi timorosa. Seguono altre telefonate e alla fine riprende a studiare, più in ansia che mai.
Ho pensato che devono essere insieme da molto. Nelle coppie poco rodate le donne non urlano (ancora). Ho però anche pensato che dopo tante giornate per la donna, bisognerebbe spezzare una lancia anche a favore di quei maschi che, nelle difficoltà dei rapporti di coppia, riescono a comportarsi come lo scoglio di cui parla Marco Aurelio, intorno al quale cessa il ribollire delle acque.