RICORDI: INSIEME
Michele Volpe
Dopo anni di attesa, arriva una telefonata dal nostro amato amico Padre Elio, missionario in Brasile da una vita. Quella telefonata recita così : "È nero come la notte ed è un rubacuori". Qualche attimo di silenzio ad assorbire il colpo, poi di getto: "Elio, arriviamo!!!". Inizia così l'avventura della nostra nuova vita familiare. Un viaggio dove l'euforia e la mente in subbuglio dava parvenza di uno stato di ebrezza. Mille domande percorrevano i nostri pensieri: "gli piaceremo ? Saremo in grado di....... ?" Poi ti accoglie Rio con il suo fragore caotico, l'ansia aumenta, ti manca l'aria, lo vuoi vedere, conoscere, abbracciare. Esausti si arriva al luogo stabilito ma non c'è. È andato con gli assistenti ad una festa vicino all'istituto. Ci rincuorano dicendoci che arriverà quanto prima. Eccolo, finalmente lo vediamo. Sta mangiando un panino con la salsiccia, la bocca tutto uno "spatrocio" di sugo di pomodoro e gli occhi spalancati come due fari Mi osserva, non dice nulla. Non si contano più i battiti del mio cuore. Gli tendo la mano e nella mia lingua gli chiedo: "vieni con me?". Ci pensa un attimo, allunga la sua mano, prende la mia e mi porta a conoscere i suoi giochi, i suoi posti. Giochiamo assieme fino allo sfinimento. Non possiamo portarlo subito con noi. Questo sarebbe avvenuto il giorno successivo. Abbiamo saputo più tardi che pianse tutta la notte pensando non lo avessimo voluto. Il giorno successivo, nel rivederci, i suoi occhi si sono illuminati, nessuna esitazione. Ce ne siamo andati via in tre, per raggiungere quel posto che ci avrebbe ospitato per il tempo necessario al disbrigo delle pratiche necessarie. Eravamo già una famiglia !