Piero Carnini
Ricordo di Nilde Iotti – Il mio incontro con lei.
Antonella Carini, discendente di una importante famiglia sondriese, mi incontra all’inizio degli anni ’90 quando ancora frequento l’aula del consiglio provinciale.
Gentile come sempre, mi chiede di quello che si discute in consiglio (siamo a ridosso dei tragici eventi originati dalla frana del Monte Coppetto e delle difficili scelte per la ricostruzione e il riordino ambientale di gran parte della Valtellina) e finiamo a prendere un caffè al bar Sport del centro cittadino.
E’ proprio qui, che Antonella, fiera simpatizzante della destra politica e che conosce la mia scelta della sponda opposta, mi confida di avere in casa, fra i tanti ricordi raccolti dal padre Domenico, documenti riguardanti la frequentazione scolastica di Palmiro Togliatti presso il Ginnasio Piazzi del capoluogo sondriese.
La mia sorpresa è grande. Come puo’questa signora, amante della storia locale ma di orientamento conservatore, avere in casa documenti che riguardano la guida storica del PCI?!
Chiarì che il papà era un appassionato “raccoglitore” di tutto quello che poteva rappresentare qualcosa di importante per la storia della nostra città e della nostra valle. Con un poco di sfacciataggine le chiesi di poter vedere quei documenti e di poterli eventualmente fotografare.
Senza esitazione e con entusiasmo acconsentì. Me li diede da visionare e fotografare a casa mia e anche questa scelta mi stupì non poco. Al posto suo, avrei avuto qualche difficoltà a prestare documenti che consideravo molto importanti e che non dovevano assolutamente andare smarriti.
Non avevo ancora in mente che farne di quei nomi … di quegli scritti… di quelle firme.
Pensavo di aggiungerli, in un posto preminente, ai tanti ricordi che avevo del “mondo comunista” al quale avevo aderito e dove militavo dal lontano 1972.
A febbraio del 1997 si tiene a Roma il 2° congresso del PDS dove per la prima volta vengo delegato. Con Adria Bartolich, Fiorella Ghilardotti, Licia Vigano’, Franco Tolotti e altri compagni, condivido con qualche spensieratezza quello che doveva essere il passo costitutivo della unione di tutte le componenti della sinistra italiana.
Ma io, avevo in testa un solo obiettivo per me più importante. Conoscere Nilde Jotti.
L’avevo vista in più occasioni ma sempre lontana, inavvicinabile. Facile per noi sederci con D’Alema, Occhetto,Veltroni,Napolitano ma Nilde Iotti era inarrivabile.
Prima di partire da Sondrio avevo però in valigia una chiave che consideravo capace di aprire quella porta inespugnabile: i documenti del bambino-ragazzo Palmiro Togliatti, uomo con il quale condivise gran parte della sua vita sentimentale e politica.Durante le prima pausa del Congresso chiesi al compagno del servizio d’ordine di poter conferire con la Iotti
. Questi, quasi sorpreso, mi disse che la cosa non era fattibile. Alla mia reiterata richiesta e al suo secondo
diniego gli dissi che volevo portare alla Presidente della Camera la copia della pagella di Togliatti.
Solo allora se ne andò…si avvicino a lei…si rigirò verso di me con l’indice puntato: ”E’ quello lì” penso disse.
Nilde Jotti, mi guardò , allungò il braccio e come da lontano si può avvisare uno di avvicinarsi, mosse la
mano ripetutamente dall’alto in basso. Potevo andare!!!
Nella vita di tutti i giorni non ho mai avuto il benché minimo timore a incontrare persone anche per la
prima volta.
A lei invece, mi avvicinai con grande timore.
Mi presentai e forse dissi “Sono il segretario di Sondrio, le ho portato la copia di documenti che riguardano
la permanenza di Togliatti in Valtellina”…. Fu incredibile la sua reazione:” da adesso dammi del tu”!!! Al
limite della favola…. Una donna di personalità assoluta; di fascino riconosciuto; forse altezzosa dicevano…
invita uno sconosciuto a rivolgersi a lei con il tu!!!
La CHIAVE aveva spalancato quella porta!
Guardo’ i tre fogli in A4 con nomi e calligrafia conosciuti. Forse si commosse ma non lo diede a vedere e mi
disse: “parlami di Sondrio”….
“Con Sondrio Democratica” governiamo per la prima volta la città…Siamo riusciti a mettere insieme tutte le
anime del centro sinistra e le persone che da anni, fuori dai partiti operano nel sociale. Il presidente
dell’Avis; la responsabile della Cartitas; il maestro del tennis club……. Mi interruppe per chiedermi:” Ma
l’Albergo della Posta c’è ancora? Parlami dell’Albergo della Posta…” Le parlai della gestione di Tato Sozzani;
della difficoltà a tenere in vita un ambiente di lusso in una piccola città di montagna.
Il dialogo era avviato e scorreva facile… “Guarda che ai miei tempi le camere erano fredde come l’acqua dei
rubinetti ma ne ho comunque un bellissimo ricordo…”… Non rivolsi alcuna domanda; la descrizione tanto
appassionata delle camere fredde di un albergo di provincia lasciavano pochi dubbi sul fatto che non
frequentasse sola quei luoghi…
“E la Valmalenco è sempre bella? E Chiareggio? E il Passo del Muretto? Solo dopo queste domande si lasciò
andare alla confidenza che lì aveva passato le vacanze con Palmiro… La sentii davvero entusiasta di quei
ricordi… Poi citò Don Rusca e qui la lasciai continuare perché le mie carenze culturali sarebbero parse
troppo evidenti… Fino ad allora di Don Rusca non ne avevo mai sentito parlare… ☹
“Nilde, è più di mezz’ora che ti faccio perdere tempo… è meglio che vada”…dissi. “No, rimani, mi ha fatto
grande piacere tornare a quei ricordi per me così importanti”…. Insistetti e dopo qualche minuto mi
accomiatai…
Nilde Iotti ebbe pero' un'ultima confidenza per me. Mi prese per il braccio e, a voce bassa, mi disse. "Questo che ti diro' non lo sa nessuno. Palmiro ama la Valtellina. Mi ha confidato che a suo avviso la Provincia di Sondrio, avrebbe diritto all'AUTONOMIA"... Un'ultima sorpresa...un ultimo regalo da una Donna tanto grande. Fuor di retorica, solo con Berlinguer, provai le stesse sensazioni.
Nilde Iotti ebbe pero' un'ultima confidenza per me. Mi prese per il braccio e, a voce bassa, mi disse. "Questo che ti diro' non lo sa nessuno. Palmiro ama la Valtellina. Mi ha confidato che a suo avviso la Provincia di Sondrio, avrebbe diritto all'AUTONOMIA"... Un'ultima sorpresa...un ultimo regalo da una Donna tanto grande. Fuor di retorica, solo con Berlinguer, provai le stesse sensazioni.
Non c’erano gli ipad e gli strumenti che rendono alcuni momenti “eterni”… ma nel mio cuore, quell’incontro, rimarrà presente per sempre.
Questo è il mio tributo e il mio ricordo a una Donna che sono fiero di avere conosciuta, incontrata e ammirata.