mercoledì 4 dicembre 2019


RICORDI: MIA MADRE
Estratto da "L'estate dell'innocenza"
Clara Sánchez

[...] Non sapevo qual era il mio odio, non avevo ancora odiato nessuno, ma sapevo qual era quello di mia madre, la quale si dibatteva tra il rispetto nei confronti della suocera e la propria enorme capacità di venire ferita. Mia nonna, sua suocera, la feriva con grande facilità, con uno sguardo, con una parola, con il suo atteggiamento. In fondo la debolezza di mia madre mi sconvolgeva. Perché viveva in un mondo rotto ed era rotta anche lei, e non è mai riuscita ad armarsi. Depressione? Tristezza? Dispiacere? Mia madre era fragile come il cristallo dei bicchieri buoni che tiravamo fuori dalla vetrina nei giorni di festa. Troppo giovane, troppo ingenua, troppo innamorata di mio padre, troppo delusa. Il suo mondo era in frantumi. E la colpa era tutta di suo marito, che si meritava che lei raccontasse a chiunque fosse disposto ad ascoltarla quanto era disgraziato o come cercava in tutti i modi di non stare mai a casa, di divertirsi e rotolarsi nei letti sudati delle altre donne. Mia madre ne aveva le prove, come il rossetto sul colletto delle camicie, che esaminava attentamente insieme alle mutande prima di infilarle in lavatrice, gli scontrini di ristoranti dove mio padre non portava mai lei, gli ammanchi sul conto in banca.[...]