lunedì 20 gennaio 2025

IL SECONDO MANDATO DI TRUMP Alessandra Libutti

 


IL SECONDO MANDATO DI TRUMP

Alessandra Libutti

Donald Trump inaugura il secondo mandato: “L’elezione più consequenziale della storia” | InOltre

Comincia con una grande virata il discorso d’insediamento di Donald Trump. Se nel gennaio del 2017 lo slogan “America First” aveva segnato un’era di isolazionismo e di adattamento a un mondo multipolare, oggi Trump punta a un obiettivo ben più ambizioso: riposizionare gli Stati Uniti come la potenza guida del pianeta. La sua visione è quella di una nuova età dell’oro, un’America protesa ad esplorare  nuovi orizzonti, mirata a conquistare nuovi territori, lanciando l’idea di nove frontiere nel pieno spirito pionieristico del DNA americano. L’apertura con la frase “l’età dell’oro comincia ora” va letta dunque tanto come il ritorno ad antichi splendori, quanto all’inizio di una nuova era sospinta dalle proprie radici storiche della grande caccia all’oro dei primi pionieri. “L’impossibile è ciò che sappiamo fare meglio” ha dichiarato.

Così, l’”America First”, che nel primo mandato avremmo potuto tradurre come “Prima l’America”, in questo secondo term sarebbe più appropriato tradurlo come “America Prima”, ovvero come l’annuncio di superpotenza militare ed economica e di influenza globale.

Incisiva, sempre nel senso dell’affermazione al ritorno alla super potenza indiscussa, anche l’affermazione di voler costruire la forza militare più potente mai vista, con l’obiettivo di lasciare un’eredità di pacificazione globale. In breve, ripristinare la deterrenza venuta a mancare negli ultimi anni e che ha fatto vacillare gli equilibri del dopoguerra. Non limitarsi più a guardare il mondo cambiare intorno, ma essere di nuovo la nazione più potente e rispettata.

Trump ha annunciato la fine delle politiche verdi dell’amministrazione precedente, promettendo il ritorno all’estrazione intensiva di risorse energetiche per abbassare l’inflazione e rilanciare l’economia. “L’America tornerà a perforare, a produrre e a esportare energia come mai prima d’ora”, ha affermato, ponendo fine al Green New Deal, considerato un freno all’industria. L’obiettivo è trasformare gli Stati Uniti in una superpotenza energetica e manifatturiera, riducendo la dipendenza dalle importazioni e creando milioni di posti di lavoro. “Torniamo a essere una nazione manifatturiera, in grado di esportare energia e prodotti in tutto il mondo, rilanciando la nostra economia e il nostro potere globale”, ha dichiarato.

Non poteva mancare il cavallo di battaglia trumpiano sulla sicurezza con la promessa di misure drastiche su immigrazione e confini, ponendo fine alla pratica del “catch and release” (arresta e rilascia) e ordinando l’espulsione di milioni di immigrati irregolari. Trump ha ribadito che la sicurezza delle frontiere è una delle massime priorità della sua amministrazione, sottolineando la necessità di rafforzare i controlli per impedire l’ingresso di criminali e sostanze illegali. “L’America deve proteggere i propri cittadini e le proprie comunità”, ha dichiarato, promettendo tolleranza zero verso ogni minaccia alla sicurezza interna.

Un punto centrale del discorso di Trump è stata la sua forte critica alle ideologie woke, ritenute un attacco ai valori fondanti dell’America. Trump ha ribadito la necessità di forgiare una società che sia “color blind”, che non guardi al colore della pelle e basata sul matrimonio tradizionale, riaffermando che “ci sono solo due generi: maschio e femmina”. Ha promosso anche una riforma educativa così che i bambini non siano più “educati ad odiare se stessi”. Ammiccando alla sua base evangelista poi, Trump ha ribadito la necessità di riscoprire i valori cristiani su cui è stata fondata la nazione: “Non dimenticheremo mai il nostro Paese, non dimenticheremo mai il nostro Dio.”

Da segnalare anche il riferimento al proprio attentato e ai processi nei suoi confronti. “La giustizia non sarà più usata come un’arma contro gli avversari politici”, promettendo anche di rimuovere ogni forma di censura governativa, ripristinando la libertà di parola. Ha annunciato anche la creazione di un nuovo Dipartimento per l’efficienza governativa, volto a eliminare sprechi e burocrazia inutile.

Infine, il duro monito a Panama, sottolineando che non saranno tollerate violazioni degli accordi sanciti dopo la donazione di un Canale che era costato la vita di migliaia di cittadini americani. La frecciata, mirata alla Cina in particolare, accusata di voler mettere le mani sul Canale di Panama. Un inciso di Trump, dal messaggio inequivocabile che gli Stati Uniti non lo permetteranno.

In conclusione, un discorso dalla linea chiara e definita all’insegna della potenza, della sicurezza, dell’economia, della tecnologia e dell’influenza globale. La promessa di un’America riposizionata ai fasti di un tempo e alla guida del mondo.