domenica 21 ottobre 2018


DESIDERIO (A. Kojeve)
L’uomo diventa davvero uomo e si comporta come tale solo quando, a differenza delle bestie, non desidera l’altro come un oggetto naturale ma desidera il suo desiderio – in altre parole, desidera il suo riconoscimento spirituale.

 "Il desiderio umano, o meglio ancora, antropogeno, costituente un individuo libero e storico, cosciente della sua individualità, della sua libertà, della sua storia e, insomma, della sua storicità –, il Desiderio antropogeno differisce dunque dal Desiderio animale (costituente un essere naturale, che semplicemente vive e ha soltanto un sentimento della propria vita) per il fatto che si dirige non verso un oggetto reale, «positivo», dato, ma verso un altro Desiderio. Così, per esempio, nel rapporto tra l’uomo e la donna, il Desiderio è umano unicamente se l’uno non desidera il corpo bensì il desiderio dell’altro, se vuole «possedere» o «assimilare» il Desiderio assunto come tale, se cioè vuole essere «desiderato», «amato» o, meglio ancora «riconosciuto» nel valore umano, nella sua realtà di individuo umano."
 (A. Kojève, Introduzione alla lettura di Hegel)



Alexandre Kojève. - La storia umana è la storia dei desideri desiderati – “ Il Desiderio umano deve dirigersi verso un altro Desiderio. Perché ci sia Desiderio umano, occorre dunque che prima di tutto ci sia una pluralità di Desideri (animali). Detto altrimenti, perché dal Sentimento di sé possa nascere l’Autocoscienza, perché la realtà umana possa costituirsi all’interno della realtà animale, occorre che questa realtà sia essenzialmente molteplice. L’uomo non può dunque apparire sulla terra se non all’interno di un gregge. Ecco perché la realtà umana non può essere che sociale. Ma perché il gregge diventi una società, non è sufficiente la molteplicità dei Desideri: occorre invece che i Desideri di ciascuno dei membri del gregge si dirigano – o possano dirigersi – sui Desideri degli altri membri. Se la realtà umana è una realtà sociale, la società è umana solo in quanto insieme di Desideri che reciprocamente si desiderano come Desideri. Il desiderio umano, o meglio ancora, antropogeno, costituente un individuo libero e storico, cosciente della sua individualità, della sua libertà, della sua storia e, insomma, della sua storicità –, il Desiderio antropogeno differisce dunque dal Desiderio animale (costituente un essere naturale, che semplicemente vive e ha soltanto un sentimento della propria vita) per il fatto che si dirige non verso un oggetto reale, «positivo», dato, ma verso un altro Desiderio. Così, per esempio, nel rapporto tra l’uomo e la donna, il Desiderio è umano unicamente se l’uno non desidera il corpo bensì il desiderio dell’altro, se vuole «possedere» o «assimilare» il Desiderio assunto come tale, se cioè vuole essere «desiderato», «amato» o, meglio ancora «riconosciuto» nel valore umano, nella sua realtà di individuo umano. Parimenti, il Desiderio che si dirige verso un oggetto naturale è umano soltanto nella misura in cui è «mediato» dal Desiderio di un altro che si dirige sullo stesso oggetto: è umano desiderare ciò che gli altri desiderano, perché lo desiderano. Così, un oggetto perfettamente inutile dal punto di vista biologico (come una decorazione o il vessillo del nemico) può essere desiderato perché è oggetto di altri desideri. Un tale Desiderio non può che essere un Desiderio umano, e la realtà umana come realtà diversa da quella animale si crea solo mediante l’azione che soddisfa tali Desideri: la storia umana è la storia dei Desideri desiderati.” 
ALEXANDRE KOJÈVE (1902 – 1968), “Introduzione alla lettura di Hegel. Lezioni sulla «Fenomenologia dello Spirito» tenute dal 1933 al 1939 all’École Pratique des Hautes Études raccolte e pubblicate da Raymond Queneau” (1947), edizione italiana, traduzione postfazione a cura di Gian Franco Frigo, Adelphi, Milano 1996 (I ed.), ‘A guisa di introduzione’, pp. 19 – 20.

 “ Le Désir humain doit porter sur un autre Désir. Pour qu’il y ait Désir humain, il faut donc qu’il y ait tout d’abord une pluralité de Désirs (animaux). Autrement dit, pour que la Conscience de soi puisse naître du Sentiment de soi, pour que la réalité humaine puisse se constituer à l’intérieur de la réalité animale, il faut que cette réalité soit essentiellement multiple. L’homme ne peut donc apparaître sur terre qu’à l’intérieur d’un troupeau. C’est pourquoi la réalité humaine ne peut être que sociale. Mais pour que le troupeau devienne une société, la seule multiplicité des Désirs ne suffit pas; il faut encore que les Désirs de chacun des membres du troupeau portent – ou puissent porter – sur les Désirs des autres membres. Si la réalité humaine est une réalité sociale, la société n’est humaine qu’en tant qu’ensemble de Désirs se désirant mutuellement en tant que Désirs. Le Désir humain, ou mieux encore: anthropogène, constituant un individu libre et historique conscient de son individualité, de sa liberté, de son histoire, et, finalement, de son historicité – le Désir anthropogène diffère donc du Désir animal (constituant un être naturel, seulement vivant et n’ayant qu’un sentiment de sa vie) par le fait qu’il porte non pas sur un objet réel, «positif», donné, mais sur un autre Désir. Ainsi, dans le rapport entre l’homme et la femme, par exemple, le Désir n’est humain que si l’un désire non pas le corps, mais le Désir de l’autre, s’il veut «posséder» ou «assimiler» le Désir pris en tant que Désir, c’est-d-dire s’il veut être «désiré» ou «aimé» ou bien encore: «reconnu» dans sa valeur humaine, dans sa réalité d’individu humain. De même, le Désir qui porte sur un objet naturel n’est humain que dans la mesure où il est «médiatisé» par le Désir d’un autre portant sur le même objet: il est humain de désirer ce que désirent les autres, parce qu’ils le désirent. Ainsi, un objet parfaitement inutile au point de vue biologique (tel qu’une décoration, ou le drapaeu de l’ennemi) peut être désiré parce qu’il fait l’objet d’autres désirs. Un tel Désir ne peut être qu’un Désir humain, et la réalité humaine en tant que différente de la réalité animale ne se crée que par l’action qui satisfait de tels Désirs: l’histoire humaine est l’histoire des Désirs désirés.” ALEXANDRE KOJÈVE, “Introduction à la lecture de Hegel”, Leçons sur la “Phénoménologie de l’Esprit” professées de 1933 à 1939 à l'École des Hautes Études, réunies et publiées par Raymond Queneau, Gallimard, Paris 1971 (nouvelle edition, I éd. 1947), ‘En guise d’introduction’, p. 13