sabato 3 agosto 2024

RICORDI Lezione di latino (2)Un indimenticabile insegnamento



RICORDI Lezione di latino (2)Un indimenticabile insegnamento

All'inizio fu un trauma. "A te non piace il latino, perche' non sai cosa fartene" disse mio fratello (non ricordo ahimè, se fosse Don Aldo o Amadio) assumendo un ruolo di insegnante di "ripetizione", ma che, da fratello maggiore, non si era neanche posto il problema di chiedere cosa io pensassi, capissi o non capissi. Di quelle ripetizioni ricordo poco. Ma in realtà non era vero che non amassi il latino. Solo, forse, ero pigro mentalmente. In realtà ricordo bene una lezione dell'insegnante di latino, che mi aveva fatto capire quanto quella lingua morta fosse vivissima nella nostra vita.
"Ragazzi ascoltatemi", disse l'insegnante, " perche' è fondamentale amare ciò che noi facciamo. È bene allora che insieme iniziamo a scoprire l'importanza del latino. Il 90% delle parole in Italiano derivano dal latino. Incominciamo da 'deficiente' (mi ricordavo l'uso nei miei confronti dei fratelli maggiori) deriva da de+facio, cioe' incapace di fare. 'Facio' dal verbo 'facere' " A quel punto fu come se quella dura e severa insegnante avesse aperto uno spiraglio da cui una luce incominciava ad entrare. Mi sentivo da una parte intimidito, perchè mi vergognavo della mia pochezza, ma al tempo stesso sentivo, che a quella insegnante sempre pronta a bruciarti con uno sguardo quando sbagliavo una declinazione, non interessava dimostrare di essere gentile e comprensiva della mia difficolta', perche' considerava piu' importante scuotermi affinche' reagissi. " A voi piace andare sul Po a pescare o giocare con i rivoli d'acqua sui sentieri quando piove," continuò, " 'rivolo', sta per piccolo rivo, cioè piccolo canale, fiume...ma non sapete che "rivale", che vuol dire antagonista, nemico, deriva dal latino 'rivus', perche' i nemici spesso erano i vicini da cui erano separati da un corso d'acqua. Pensai subito ai rivoli vicino al trattore e alle dighe e deviazioni che facevamo. "Quindi, come vedete da questi due semplici esempi, il latino apre la mente sul significato delle parole. Attraverso la parola noi indaghiamo la nostra civiltà, e l'evoluzione umana, la nostra cultura. Ecco la parola "cultura", attraverso la sua origine vi racconterà una parte dell’avventura umana. Indagando scoprireste che la parola nacque dal termine latino "colo", che e' un verbo che significa «coltivare», «abitare», «venerare»". Guardavo ormai rapito quella insegnante che si stagliava nella luce del finestrone (*) proiettando un ombra sui banchi della prima fila. Pensando che, mentre io facevo fatica a realizzare la sufficienza nella scuola media, lei era lanciata nelle sue spiegazioni, ispirata da un'ansia di trasmettere le emozioni del sapere. Allora mentalmente sentii che svaniva l'angoscia di ricordare "aliquis, alicuius, aliqui, aliquem, e com'era l'ablativo aliqu...? " Mentre lei diceva "Vedete, noi viviamo in campagna e non abbiamo esperienza del passaggio dal nomadismo alla condizione sedentaria, che ha voluto dire aver imparato a coltivare la terra, abitando un luogo, e venerandone la divinità, che ha fatto nascere il termine "cultura" inteso come radicamento alle proprie origini, alla propria terra, da cui trarne e svilupparne i frutti. E i frutti non sono solo materiali ma dello spirito e della religione". Allora mi sentivo sempre piu' colpevole, nel non aver visto nel Latino, tutte queste possibilita'. Vedevo la mia insegnante come diversa perchè mi aveva svelato quei segreti che non sarebbero piu' stati tali usando la chiave del Cicerone di " errat si quis hoc existimat". 
(*) Il finestrone nella cui luce si staglia la figura dell’insegnante era uno dei finestroni del palazzo sopra il chiostro dei secolari. Alle aule si accedeva dallo scalone di Barberini (1674) che biforcava a destra verso le aule dell’Avviamento e a sinistra verso le Elementari e in fondo le Medie.(Roberto)