CRONACHE DALLA QUARANTENA
13a Puntata
Adria Bartolich
Mettiamola così, il fatto di condurre vita ritirata e sedentaria consente di osservare megliol’ambiente circostante. Qualcosa sul genere “ La finestra sul cortile“ di Alfred Hitchcock in cui il protagonista , un fotoreporter che si rompe la gamba è costretto a stare seduto su di una sedia a rotelle e osserva i comportamenti dei suoi vicini di casa stando per ore alla finestra che dà sul un cortile . Un fantastico James Stewart, nel ruolo del fotoreporter , armato di binocolo e macchina fotografica , osserva tutto e alla fine si convince che in uno degli appartamenti è stato commesso un delitto. Qui nessun delitto, naturalmente. E neanche Grace Kelly vaganti, purtroppo per voi di genere maschile.
Però il cambio repentino di vita lo costringe all’ immobilità e niente come l’immobilità ci mette di fronte alle nostra vera natura. Chi siamo senza gli altri e privi delle distrazioni mondo esterno? Certo il fatto di potere comunicare tramite una serie di mezzi con il resto del mondo attutisce , e molto, l’impatto con la solitudine; oppure quello con le relazioni difficili che a volte regolano la convivenza, però è un fatto che probabilmente nessuno di noi, dico uomini e donne “normali “ e in discreta salute ( no carcerati, suore di clausura, frati , santoni , ammalati o degenti ecc ) tranne qualche persona anziana che ha vissuto la guerra , è mai stato chiuso o isolato per un periodo così lungo. L’isolamento produce reazioni diverse e ci costringe a fare i conti con noi stessi , ma anche ad osservare, come in un film , i comportamenti altrui, pure se non se ne ha voglia e si é comunque occupati a fare delle cose. Sono in fase di smart working , mi occupo delle faccende quotidiane di casa e non ho per nulla una natura pettegola. L’erede , che all’ età di otto anni voleva svolgere l’inquietante professione del paparazzo, si lamenta perchè con me non c’è gusto a fare gossip. Ed è vero . Il gossip non mi piace, così come non mi piacciono i pettegoli , mentre amo osservare le persone e capirne i comportamenti. Non so cosa succeda negli appartamenti o nelle case in questo periodo. In alcune, temo, disastri . Niente come la convivenza forzata produce attriti e conflitti. In altre probabilmente ravvicinamenti . Speriamo prevalgano i secondi . Per qualcuno il lavoro è il solo ambito di relazione di cui dispone. Oltre ai colleghi il nulla. In altri casi ancora, la sedentarietà, esalta caratteristiche che lo sfogo esterno, normalmente stempera. Cosa ne sarà dei poveri giardini in questo periodo ? Leoni in gabbia si occupano di loro 14 ore al giorno. Inarrestabili. Potano, tagliano, pelano , scavano, riempiono, si occupano di pezzi di terra di qualche decina di metri quadri con un attivismo che sarebbe eccessivo perfino per Villa Carlotta. I poveri giardini sono ridotti a fare la versione bonsai di quelli della Reggia di Caserta . Un aiuoletta di qui, un nanetto di là , un vasetto di qui , una siepetta di là. Maschi indomiti che vanno e vengono dalle discariche e dai lavaggi per le macchine ogni sabato e domenica hanno perfino tentato di continuare a farlo, considerando la discarica come un ‘attività essenziale. Solo che sono state chiuse , ormai erano un luogo di socializzazione al pari di un bar. Li ho visti increduli , costoro, tornare in depressione dalla discarica chiusa e non ammettere la sconfitta abbandonando le frasche su terreni altrui. Le donne dentro casa a fare altrettanto , bucatino di qui, lavatina di là , vetri di sù , piastrelle di giù. Non un film, non un libro , non mezz’ora di chiacchierata su un argomento qualsiasi ; il tempo mancante su internet al cellulare. E i tanti figli unici fare altrettanto , senza corsi e palestre e la scuola solo on line. Li ho visti ordinare pacchetti che i poveri trasportatori consegnano terrorizzati , praticamente gettandoli oltre i cancelli . Il rispetto degli altri dov'è ? Ma non si fermano, Poi ci sono gli esternisti . Quelli che all ’isolamento non si rassegnano manco morti e pretendono di governare il mondo dalla loro postazione di lavoro o dal PC di casa. Controllano , chiamano, mandano mail sentendosi come il quartier generale della NASA. L’illusione del controllo è la più grande malattia dell’uomo moderno. Poi arriva un virus e capisci che non controlli neanche te stesso , anzi , soprattutto te stesso.
Infine ci sono i bucolico/ pastoral /contemplativo : la sottoscritta. Mai avuto un periodo così rilassante : lavoro senza stress, mangio , bevo , ascolto musica , chiacchiero con l’erede quando finisce di studiare, pastrugno il cagnetto , cucino ,leggo, lavoro in giardino con moderazione e osservo con ammirazione le fioriture primaverili. Prove tecniche di pensione. C’è di peggio.
Stare a Brescia o a Bergamo per esempio. Stare in casa non ci costa molto . Certo non tutti vivono nelle stesse condizioni Però facciamolo senza rognare.
I dati generali stanno migliorando, non è poi un grande sacrificio se serve a contenere l'epidemia e salvare vite umane.