lunedì 30 marzo 2020


CRONACHE DALLA QUARANTENA: 15 a  puntata

La serata di ieri passerà alla storia . lo svolgimento  nel venerdì di Quaresima  della struggente cerimonia liturgica nella quale  il Papa  ha concesso l’indulgenza plenaria  per i peccati   e la benedizione Urbi et Orbi  in una piazza S.Pietro desolata e deserta ,   resa ancora più drammatica e angosciante dalla luce crepuscolare della sera , è  un evento   eccezionale  e di fortissimo  impatto.
Siamo un paese con un ‘epidemia  in corso che continua a fare vittime.  L’indulgenza è la cancellazione della pena temporale dovuta per i peccati  confessati e perdonati  ed è  un atto di pietà nei confronti delle sofferenze dei peccatori , che purtroppo in questa fase sono enormi . Un atto forte per i credenti;  ma anche  per chi  credente non è ,  e certamente  non può essere stato indifferente di fronte ad un  atto simbolicamente estremo e  così  intenso.
Cerimonia prevista  da giorni che però ha  praticamente coinciso con la punta massima di  deceduti per coronavirus della sera precedente,  ed anche con il momento di  nostra maggiore depressione .
Quello in cui non  si vede luce né speranza nonostante gli sforzi fatti per superare la fase.
Ecco , il  Papa c’è   ed é  vicino ai sofferenti.  E’ stato importante.

In rapida successione il secondo messaggio in un mese del Presidente della Repubblica ( esclusi quelli rituali  di Capodanno)  anche questo un evento eccezionale , l’ultimo era stato quello di Ciampi in occasione dell’attentato alle Torri gemelle. Reso ancora più eccezionale dalla pubblicazione per errore del fuori onda nel quale, a proposito di un ciuffo ribelle che disturba la registrazione , Mattarella  dice a uno dei suoi collaboratori che anche lui non sta andando dal parrucchiere .Come tutti noi del resto  , o quasi tutti, salvo chi abbia un parrucchiere in casa. Certamente non è stato fatto apposta, ma l’effetto  finale è quello di una  confortante vicinanza del Presidente alla  nostra condizione di segregati a tempo indeterminato. Anche il Presidente c’è.  Il popolo italiano, seppur affranto  e  tremendamente messo alla prova in alcune zone , non si sente abbandonato 
Teniamo duro  , seppur non sia facile  per noi,  ma soprattutto per chi sta  soffrendo e per i loro  parenti. . Sperando di invertire finalmente la tendenza , facendo di tutto per arginare la propagazione del virus e che la  Pasqua che sta arrivando possa essere di resurrezione sia in senso religioso che civile.
Siamo caduti ma ci rialzeremo